Raccoglie reperti archeologici in Nepal: 27enne bresciano nei guai. Un giovane italiano di 27 anni residente a Brescia, raccoglie reperti archeologici in Nepal e viene fermato dalle autorità locali. Il motivo? Lo accusano di aver sottratto reperti archeologici protetti. Tiziano Ronchi, quedto il nome del 27enne, è un docente di Arti Visive all’Accademia Santa Giulia. Il docente, che al momento si trova in ospedale per alcune patologie pregresse, è accusato di aver raccolto in particolare un frammento ligneo, durante la visita a un tempio a Bhaktapur. Secondo la versione difensiva avrebbe preso e osservato i reperti per poi riporli dove si trovavano in origine. La vicenda è seguita dalla Farnesina.
Le severe leggi in Nepal
La raccolta di reperti archeologici senza autorizzazione in Nepal è considerata un crimine grave e può comportare sanzioni penali severe, che vanno da una pesante multa alla galera. Il Paese asiatico ha leggi molto severe sulla protezione del proprio patrimonio culturale e le autorità governative monitorano attentamente la raccolta di reperti archeologici. Inoltre, molti reperti sono protetti da leggi nazionali e internazionali, come la Convenzione dell’UNESCO del 1970 sulla protezione dei beni culturali. Per questo tipo di attività, è necessario ottenere un’autorizzazione ufficiale dalle autorità competenti. È inoltre illegale acquistare o vendere reperti archeologici senza un permesso ufficiale.
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