Mr Rain: “Solo quando piove scrivo? Un aspetto mi fa impazzire. Per due anni non ho parlato con nessuno”. Mr Rain solo quando piove scrive? Il rapper bresciano, 31 anni, fresco del podio a Sanremo con il brano ‘Supereroi’, smentisce e si racconta in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Ma come, dice che si chiama Mr. Rain perché scrive solo quando piove…
«Diciamo che le cose scritte con il bel tempo non mi piacciono. Non ne ho mai pubblicata una. Spero di migliorare e soprattutto di capire il perché. Sono un maniaco del controllo e non saperlo mi fa impazzire. Comunque il disco è in ritardo proprio a causa della siccità…».
Tiene d’occhio il meteo?
«Non sono fan delle previsioni meteo, guardo fuori dalla finestra e vedo se piove».
Mr Rain: “Solo quando piove scrivo? Un aspetto mi fa impazzire”
I supereroi quelli veri, le piacciono?
«Amo i film Marvel, più che dei fumetti, sin da quando ero bambino. C’è una mia foto vestito da Spider-Man per Carnevale: avevo 8 anni».
Mr. Rain è un nome da cattivo dei fumetti, da villain, altro che supereroe…
«Forse per quel mister… ma io sono buono».
In effetti nei suoi testi non gira tanta droga, non c’è ostentazione di soldi e marchi, non si respira l’odore della strada. Ha senso un rapper buono?
«È tutta la vita che mi dicono che non sono un rapper e infatti ho fatto pochissime collaborazioni, ma non mi interessa. Mi sento un outsider. Racconto quello che vivo e voglio essere sincero. Quel mondo non mi appartiene, non mi rappresenta. La musica è un mezzo per portare messaggi positivi. Evito di dare il cattivo esempio».
[…] Più che del buono però le hanno dato del furbo per aver portato un coro di bambini all’Ariston. Una mossa acchiappa voti?
«Nel 50-60 per cento delle mie canzoni c’è un coro, che sia di adulti o di voci bianche. Penso dia un senso di unione. Uso cori veri, in “Fiori di Chernobyl” a un certo punto riconosco anche una voce che stona. Credo però che “Supereroi” sia arrivata per altro. Lo capisco dalla gente che mi ferma, mi parla e mi lascia qualcosa. Sapere che verranno a cantarla in tour, magari per aiutarsi a superare un periodo duro come quello che canto nel brano, è la cosa più bella che mi potesse accadere».
Mr Rain: “Per due anni non ho parlato con nessuno”
Il brano parla della necessità di chiedere aiuto per uscire da un periodo buio. Ne ha avuto uno anche lei?
«Tutto è cominciato prima del Covid. Ho passato due anni in cui facevo fatica a dormire, non scrivevo, non parlavo con nessuno… mi ero chiuso in una bolla creata da me stesso. Ho iniziato un percorso di terapia per capire cosa non funzionasse in me. Ho avuto il supporto della mia famiglia, del mio team ma soprattutto della mia ragazza che vive con me da 6 anni. Adesso riesco a spiegare quello che provo e solo così non mi sento solo e non ho vergogna dei miei dubbi e delle mie paure».
Quali erano?
«Insicurezze, paura di perdere qualcosa o qualcuno, non mi andavano alcuni miei atteggiamenti, difetti estetici come gli occhi che non mi piacciono. Mi sono immaginato cose, mi sono creato barriere e solo parlando con alcune persone sono riuscito a vedere tutto da una prospettiva diversa».
[…] Quando ha iniziato a scrivere canzoni?
«A 16 anni ho caricato il mio primo mixtape su YouTube. Ho capito che solo scrivendo potevo spiegare quello che sentivo dentro. La musica mi ha aiutato ad alleggerire il carico emotivo».
[…] Prima che la musica diventasse una professione?
«Ho vissuto fra Desenzano dove sono nato nel 1991 e Brescia, dove ho fatto le superiori. Ho fatto il portapizze, il giardiniere, aiutato papà che fa il fornaio, aggiustavo pc mettendo in pratica il diploma di perito informatico, foto e video ai matrimoni… Con i guadagni compravo strumenti e tecnologia».
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