Juve di nuovo nei guai: spunta una carta segreta per Mandragora. Altre società coinvolte. C’è una carta segreta per Rolando Mandragora che potrebbe inguaiare ancora di più la Juventus. Dopo l’interrogatorio di Paulo Dybala i pm di Torino che indagano sulle plusvalenze dei bianconeri nell’inchiesta Prisma continuano ad ascoltare testimoni. L’udienza preliminare in cui si deciderà sul rinvio a giudizio è in programma per il 27 marzo. I reati sono false comunicazioni sociali e falso in bilancio. L’indagine è chiusa ma la procura sta valutando nuovi elementi.
Si tratta di elementi che potrebbero portare a ulteriori contestazioni all’interno del processo. Documenti che, una volta acquisiti dalla Figc, potrebbero portare a un deciso peggioramento della situazione per il club bianconero davanti alla giustizia sportiva. La procura infatti sospetta che dietro la cessione dei calciatori ci sia l’utilizzo delle altre società come “banche” da parte dei bianconeri. E il caso Mandragora potrebbe confermarlo.
A riportare la notizia è ‘La Repubblica’, secondo cui agli atti dell’inchiesta c’è infatti una mail del 10 luglio 2020 in cui il dirigente Claudio Chiellini (fratello di Giorgio) riportava i debiti con le altre società. E chiudeva la comunicazione con un conto finale: “30 milioni + agenti”. Ovvero bisogna contabilizzare anche le commissioni per i trasferimenti dei calciatori. E qui, si insedia il caso Mandragora.
Juve di nuovo nei guai: spunta una carta segreta per Mandragora
A luglio del 2018, il centrocampista si è trasferito all’Udinese per 20 milioni di euro, generando una plusvalenza di 13,7 milioni. Secondo i pubblici ministeri Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santorello, che successivamente sono stati coinvolti in uno scandalo per un video in cui insultavano i tifosi della Juventus, ci sarebbero alcune “side letter” (lettere collaterali) sottoscritte dalla società che avrebbero accompagnato gli impegni morali menzionati dal precedente direttore sportivo Fabio Paratici. Il 3 ottobre 2020, la Juventus ha riacquistato Mandragora dall’Udinese, spendendo 10 milioni di euro più 6 milioni di bonus. La società ha poi deciso di lasciare il giocatore in prestito ai friulani.
La Juventus ha riacquistato il cartellino di Mandragora utilizzando un’opzione di riacquisto, tuttavia la procura sospetta che in realtà si trattasse di un obbligo mascherato. Ciò avrebbe dovuto costringere la Juventus a riacquistare il giocatore per 26 milioni di euro, ma sembra che tale obbligo non sia stato completamente rispettato. La procura ha sentito come testimoni Mandragora, suo padre che ha agito come agente del calciatore, e il vicepresidente dell’Udinese, Stefano Campoccia.
Inoltre, la procura sta esaminando la questione dei debiti con l’Atalanta per un valore di 14,5 milioni di euro, che sembrano non essere stati inseriti nel bilancio. Tra le prove raccolte, c’è una corrispondenza del 3 settembre 2020 tra Percassi e Paratici. Gli investigatori ritengono che gli accordi di riacquisto riguardino i calciatori Mattiello (per 4 milioni di euro), Muratore (anch’esso per 4 milioni), Caldara (per 3,5 milioni) e Romero (per 3 milioni). È interessante notare che Maurizio Lombardo, un ex dipendente della Juventus che ora lavora per la Roma, è coinvolto anche in questa vicenda.
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