Massimiliano Ossini: “Mia moglie scoprì gravidanza e tumore nello stesso giorno. Vedevo il baratro”. Massimiliano Ossini sulla moglie e non solo, il conduttore napoletano, 44 anni, si racconta in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
«Io avevo due problemi: da ragazzino ero balbuziente e avevo una voce femminile. Non sono drammi ma ci ho sofferto parecchio».
Balbettava molto?
«Non fortissimo, però, come si dice, zagagliavo. E come mi chiamavano i miei compagni? Zagaglia. Ho iniziato a fare dei corsi di teatro e lì, mentre interpretavo qualcun altro, mi sono reso conto che non balbettavo più. Motivo per cui pensavo che avrei fatto l’attore».
E la voce femminile? Perché é stato un tema?
«Ho una sorella, si chiama Francesca: se rispondevo al telefono tutti mi scambiavano per lei. Oppure, sempre a scuola, spesso ridevano per la mia voce. Io ero nervosissimo, quanto ci ho sofferto. La sera, in camera mia, mi mettevo il cuscino alla bocca e urlavo più forte che potevo per cercare di avere la voce rauca».
Un’immagine molto diversa da quella serena e rassicurante che la caratterizza oggi.
«Totalmente diversa, alle prese con una rabbia che mi portavo dietro e che, paradossalmente, mi ha anche formato. Sempre per cercare un sollievo a questa mia frustrazione, grazie a mio padre ero diventato un radioamatore. Parlavo a tutta Italia attraverso la mia voce ma avevo trovato un escamotage: modificando il microfono del baracchino con cui trasmettevo riuscivo a farmi venire un tono metallico. Lì mi divertivo tantissimo: è stata la mia piccola rivincita».
E da allora ha iniziato a stare bene?
«No, fino a dieci anni fa il mio carattere era diverso. Non avevo mai affrontato quella parte della mia adolescenza. Poi però ho dovuto scrivere il mio primo libro: amo la montagna e prima di iniziare a scrivere mi sono messo davanti a un ghiacciaio e ho iniziato a riflettere, ripercorrere quei momenti. Ora non dico che sono migliore ma certo vivo in modo diverso».
Massimiliano Ossini: “Mia moglie scoprì gravidanza e tumore nello stesso giorno”
[…] In tutto questo, come è arrivata la tv?
«Pensavo di diventare attore dopodiché neanche ci ho provato davvero. Mi avevano proposto questo provino per Disney Channel, ma io non volevo fare tv. Eppure il mio agente di allora aveva molto insistito, quindi mi ero deciso e qui entra in campo il fato o la provvidenza che dir si voglia. Premessa: io ho due passioni, l’uniforme e i cani. Ecco, quel giorno arrivo a Roma Termini e un cane della Guardia di Finanza mi salta addosso, così mi fermano, mi fanno tutti i controlli del caso e arrivo in ritardo all’appuntamento. Una volta lì, per cercare di scusarmi, racconto in modo rocambolesco quello che mi era appena successo: non ci credeva nessuno ma tutti ridevano. “Bravissimo, bravissimo, racconti le cose come se fossero vere”, mi dicevano. E mi presero».
[…] In passato ha avuto la benedizione di Mike Bongiorno, è così?
«Sì, ho avuto questo onore. Disse: questo ragazzo farà strada. Condividevamo la passione per la montagna: lui era stato sul Cervino per una nota pubblicità. E poi al Polo Sud e al Polo Nord, un mio sogno. E già allora mi disse in modo molto lungimirante di parlare di ambiente in tv, che sarebbe stato un tema sempre più importante. Aveva ragione e ho cercato di ascoltarlo».
Lei è anche un papà di tre figli già grandi.
«Hanno 24, 17 e 14 anni. Ho sempre avuto il desiderio di diventare un papà giovane ed è successo quando avevo 24 anni. Volevo la mia famiglia, non so se c’è una spiegazione dietro questo. Certo, devi essere anche fortunato. Ho conosciuto quella che sarebbe diventata mia moglie (Laura Gabrielli, ndr.) e anche lei aveva lo stesso sogno. Posso dire che mi sono sempre trovato bene con i giovani: quando facevo gli scout seguivo i lupetti, poi per sei anni ho fatto la tv dei ragazzi…».
[…] Sta con sua moglie praticamente da metà della sua vita: come si fa a crescere rimanendo al fianco di una persona?
«Capisco che non sia semplice. La nostra fortuna è quella di fare cose diverse e, forse, di non stare sempre insieme, perché lo stare sempre insieme normalizza le cose. Se dormi tutte le sere al fianco di tua moglie magari ti dimentichi di quanto sia bello addormentarsi parlando, guardandosi negli occhi un momento, coccolandosi un po’. E magari si inizia a stare a letto con il telefonino in mano. Non dai attenzione al momento. Oppure dici: sai che c’è, io vado a dormire, senza aspettarsi, senza far capire che ci tieni insomma. E negli anni inevitabilmente ci si trascura un pochettino. Questa secondo me è una cosa che non accade solo nel matrimonio, ma con tutte le relazioni e invece dobbiamo stare attenti a non assuefarci»
[…] In tanto tempo però non possono essere mancate le difficoltà, non è così?
«Scoprimmo nel 2008 che Laura era incinta di nostro figlio più piccolo e, lo stesso giorno, che aveva un tumore alla tiroide. Lì ti cade il mondo addosso. Vedevo il baratro, il buio, tutto negativo. E, al tempo stesso, ho visto la sua forza, che è un po’ quella delle donne che anche quando non stanno bene hanno un’energia e una positività che l’uomo si sogna. Conosco molte donne che hanno 40 di febbre e sono iperattive: noi con 37.2 non possiamo fare più niente. Quell’episodio, senza dubbio, ci ha però segnati: ci ha fatto capire quanto sia importante vivere e non sopravvivere perché nessuno sa quello che succederà domani».
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