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Marco Columbro: ”Berlusconi mi invitava ad Arcore e mi chiedeva di portare una cosa. Sull’aneurisma…”

Marco Columbro: ”Berlusconi mi invitava ad Arcore e mi chiedeva di portare una cosa. Sull’aneurisma…”. Marco Columbro su Berlusconi, Caro Maestro, Give e non solo, il conduttore toscano, 72 anni, rioercorre gli anni dei successi a Mediaset in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

I settimanali dell’epoca lo avevano ribattezzato «lo scapolo d’oro». Certe sere, a guardarlo mentre metteva il dito «Tra moglie e marito» c’erano cinque milioni di telespettatori, e aveva contro Tg1 e Tg2. Marco Columbro, come si spiega quel successo?
«Anche se il format era spagnolo, penso di avergli dato un registro preciso: lo conducevo in modo delicato, come una sorta di psicologo».

[…] E per strada la fermavano?
«Quando facevo Caro Maestro non potevo andare in piazza Duomo a maggio, quando c’erano le gite scolastiche: i bambini mi circondavano, mi chiedevano quando sposavo Elena Sofia Ricci».

Entrò a Mediaset grazie a un pupazzo di nome Five.
«Avevo già dato la voce a sei pupazzi in polietilene realizzati da Kitty Perria ed Enrico Valenti, del Gruppo 80. Un giorno, loro due mi chiamarono per proporre questo “Five” a Telemilano. Risposi un no secco, io aspettavo la chiamata di Strehler!».

Marco ColumbroincoA Mediaset grazie a Five”

Ma cedette e incontrò Silvio Berlusconi.
«Andai con Kitty ed Enrico a fare il provino, svogliatissimo. Berlusconi, che fino a quel momento stava facendo la regia ad Augusto Martelli, si avvicinò e mi diede una serie di indicazioni su cosa cambiare. Io replicai che ero un attore di teatro, con una certa strafottenza. Lui insistette: voleva un personaggio simpatico, donnaiolo, petulante, guerrafondaio e perdente. “Vado a casa e lo preparo”, risposi. E lui: “No no, venga. Lei è un attore di teatro, lo improvviserà”. Stavo tremando, ma quando Martelli cominciò a suonare, io iniziai a prendendolo in giro: “Martellazzi mani da carciofo!” e così via. Berlusconi rise come un pazzo: “È quello che volevo!”».

Andava spesso a casa sua?
«Una sera sì e tre no mi invitava ad Arcore e mi chiedeva di portare la cassetta con il registrato di Five. Mentre noi eravamo in un’altra sala, la faceva vedere ai figli, alla cuoca, al giardiniere e ad altre maestranze. Era la sua indagine di mercato casalinga».

La leggenda narra che lo fece digiunare per 10 giorni, facendogli bere brodi di cipolle.
«Io avevo fatto un digiuno di 10 giorni a Udine, con la mia maestra spirituale. Potevamo bere solo brodi e succhi vegetali, facendo bollire frutta o verdure. La sera, invece, prendevamo sali minerali: serve per purificare il corpo umano, tutto si rallenta, sei in uno stato meditativo continuo».

Cosa c’entra Berlusconi?
«Mi rivide dopo che lo avevo fatto, magro come un chiodo. Lui aveva la pancia gonfia per via di tutte le cene per Publitalia. La faccio breve: mi diede retta e perse 11 chili. Un settimanale titolò che gli avevo fatto fare la fame».

Marco Columbro: ”Berlusconi mi invitava ad Arcore e mi chiedeva di portare una cosa”

[…] Abbiamo ricordato tanti momenti belli. Ma se dico «Ugo»?
«Rispondo aneurisma […] Ugo era una sit-com. All’inizio dovevo esserne il direttore artistico, scegliere gli attori e avere il pubblico. Mantennero gli impegni solo sulla direzione. E mi fecero rimettere mano con i miei autori solo a 10 delle venti puntate previste. Furono mesi di arrabbiature, la pressione mi salì alle stelle. Cominciai a soffrire di mal di testa fortissimi, ma pensavo alla sinusite. In quello stato andai a trovare mio padre ricoverato a Viareggio, senza sapere di avere già un’emorragia cerebrale. Tre giorni dopo a Biella per una conferenza di geometria sacra mi sentii male: feci in tempo sdraiarmi sul letto e mi risvegliai il 24 dicembre».

[…] Negli ultimi 20 anni ha fatto poca tv. Come mai?
«È un enigma».

Dei colleghi di allora chi sente ancora?
«Lorella (Cuccarini, ndr). Abbiamo formato per 15 anni una bellissima coppia televisiva. Mi piacerebbe ritrovare Elena Sofia Ricci».

[…] Suo figlio ha seguito le sue orme?
«Vive in Portogallo ed è felice: di giorno lavora per un’azienda in smart working e la sera fa il prestigiatore. A 11 anni mi chiese perché non uscivamo mai insieme con la mamma. Gli spiegai che avevo visto sua madre solo tre volte e che poi era nato lui. Oggi so che ha capito».

Nella sua vita c’è Marzia.
«Stiamo insieme da 13 anni: è in gamba, solare, mite. Ha fatto l’attrice, ha vissuto all’estero, tra poco prenderà in gestione la mia Locanda Vesuna, in Toscana. Vuole trasformarla in un polo artistico».

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