Matteo Messina Denaro, testimone: “Ero ai festini con il boss, c’era anche un noto politico italiano”. Ismaele La Vardera, ex inviato de ‘Le Iene’, oggi vicepresidente della commissione Antimafia della Regione Sicilia, racconta nuove rivelazioni su Matteo Messina Denaro. La testimonianza andrà in onda nel corso della puntata di domani, martedì 31 gennaio, a “Le Iene”, in prima serata su Italia 1. “Sto andando a denunciare ai Ros dei carabinieri una storia che quando me l’hanno raccontata, onestamente, non ci potevo credere”, racconta La Vardera.
Filippo Roma ricostruisce la testimonianza raccolta dal deputato regionale denunciata agli inquirenti, di un presunto testimone che parla di alcuni festini in una villa del palermitano. Secondo il presunto testimone, a questi festini avrebbe partecipato anche il boss trapanese, arrestato lo scorso 16 gennaio dopo 30 anni di latitanza, e un uomo appartenente alle forze dell’ordine, un medico e un noto politico italiano.
“Si parla di un Matteo Messina Denaro che frequentava salotti importanti della borghesia e che partecipava come se nulla fosse a dei festini. Ho denunciato la testimonianza che mi hanno reso al Ros. Il testimone è una persona per bene, che fa una vita normale, che aveva paura di parlare perché le cose che poteva raccontare erano molto delicate e parlavano proprio di quella zona d’ombra che avrebbe potuto proteggere il boss latitante”, le parole di La Vardera all’inviato anticipate da TgCom24.
Il vicepresidente dell’Antimafia siciliana riferisce a Filippo Roma ciò che gli ha raccontato il testimone, incontrato tramite una conoscenza in comune. “Purtroppo, ho molta paura, non mi fido di nessuno. Tu ti fideresti se allo stesso tavolo vedi persone che potrebbero rappresentare la legge insieme a Matteo Messina Denaro?”, è la risposta del testimone.
“Ma che vuol dire che ha visto uomini che rappresenterebbero la legge insieme al boss Messina Denaro?”, domanda Filippo Roma a La Vardera. “Questa persona mi riferisce che ha partecipato più volte a delle feste private; quindi, non si poteva entrare facilmente. Il dove non posso dirtelo perché, inevitabilmente può fare risalire a questa persona. L’obiettivo è restituire ai magistrati tutto quello che so, senza filtri e a voi, semplicemente, frammenti di racconto, per il semplice fatto che questa storia più persone la sappiamo meglio è, a tutela di tutti”, chiarisce il vicepresidente dell’Antimafia.
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