Carlo Tavecchio, morto l’ex presidente della Figc: aveva 79 anni. Addio a Carlo Tavecchio, è morto oggi, sabato 28 gennaio, l’ex presidente della Federazione italiana gioci calcio all’età di 79 anni. Ex dirigente sportivo noto al grande pubblico per essere stato soprattutto numero uno della Figc tra il 2014 e il 2017, era subentrato dopo le dimissioni di Abete nel 2014, a margine della disastrosa spedizione italiana ai Mondiali in Brasile. Tavecchio si candidò alla presidenza della Figc e venne eletto, con l’appoggio dei club di Serie A, con oltre il 60% dei voti, battendo Demetrio Albertini.
Ex dirigente bancario e diplomato in ragioneria, la politica era la sua vera passione. Candidato a sindaco a 33 anni nel suo comune di nascita, Ponte Lambro (CO), con la Democrazia Cristiana. Eletto, ha mantenuto la carica per 4 mandati consecutivi (1976-1995). Nel 1974, è cofondatore della Polisportiva di Ponte Lambro e presidente dell’ASD Pontelambrese (società calcistica dilettantistica) per 16 anni. Inizia la carriera dirigenziale all’interno di Federcalcio come consigliere del Comitato Regionale Lombardia LND (1987-1992) e poi come vice presidente LND (1992-1996), prima di essere eletto al vertice del Comitato Regionale Lombardia nel 1996.
Il 29 maggio 1999, dopo le dimissioni del predecessore, è stato eletto presidente della LND. Nel 2007 diventa vice presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio e nel 2009, vice presidente vicario. Ha servito come consulente del Ministero dell’Economia e Finanze per questioni fiscali relative all’attività sportiva dilettantistica e membro della commissione ministeriale presso il Ministero della Salute per questioni impiantistiche. Nel 2002-2004, è stato esperto di calcio dilettantistico e giovanile, campi in erba artificiale. Dal 2007 è membro effettivo della Commissione per il calcio dilettantistico e giovanile dell’UEFA. Ha scritto un libro per spiegare il calcio ai bambini, dedicato alla nipote Giorgia, intitolato “Ti racconto… il calcio”.
L’arrivo in FIGC
Nel 2014, dopo le dimissioni di Giancarlo Abete a seguito dell’eliminazione dell’Italia dai Mondiali in Brasile, Tavecchio si candidò alla presidenza della FIGC e venne eletto con il supporto di 18 club di Serie A, battendo DemetrioAlbertini. Tuttavia, la sua candidatura perse consenso a causa di un commento offensivo che fece durante un’assemblea estiva della Lega Dilettanti riguardo ai giocatori stranieri. I presidenti di Assocalciatori e Assoallenatori Tommasi e Ulivieri misero in dubbio la sua idoneità per la presidenza federale, mentre i presidenti delle Leghe A, B e Pro Beretta, Abodi e Macalli lo difesero e minimizzarono l’impatto delle sue parole.
Nel luglio 2014 la FIFA ha chiesto alla FIGC di indagare su una dichiarazione di Tavecchio che è stata percepita come offensiva nei confronti dei giocatori extracomunitari. La Task Force della FIFA contro la discriminazione ha sostenuto l’indagine. Alcuni sostenitori di Tavecchio, tra cui Gigi Riva e Adriano Galliani, hanno difeso la sua reputazione, sottolineando il suo impegno per l’integrazione e la solidarietà, mentre altri, come Marco Tardelli e Enrico Preziosi, hanno accusato i critici di falso moralismo.
La rielezione poi l’addio alla FIGC
Nel 2017 Tavecchio è stato riconfermato presidente della FIGC con il 54,03% dei voti con il supporto di Lega A, Lega D, AIAC e AIA. Nel 2017 è stato anche nominato commissario della Lega Serie A. Dopo il mancato accesso alla Coppa del Mondo 2018, ha chiesto la propria dimissione da presidente della FIGC, ma nessun consigliere federale ha seguito il suo esempio. Tavecchio è rimasto presidente fino all’Assemblea Elettiva del 2018 che non ha eletto un nuovo presidente, causando il commissariamento da parte del CONI. Questa situazione è durata fino all’elezione di Gabriele Gravina come presidente della FIGC nel 2018.
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