Marisa Laurito: “Cucina in Tv in sovresposizione. MeToo? Le donne devono ancora capire un concetto”. Marisa Laurito sulla cucina in Tv, il MeToo e non solo, l’attrice e direttore artistico del Teatro Trianon di Napoli ne parla in una intervista a ‘Libero Quotidiano’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Signora Laurito, un’artista del suo calibro è un maestro o una maestra?
«La lingua italiana predilige il maschile dato che in passato le donne erano un po’ sottomesse. Però io non credo conti la differenza nel linguaggio ma nei fatti. Mi spiego meglio. Io sono direttore di un teatro a Napoli. Mi hanno chiesto come volessi essere chiamata. Io scherzando ho detto: chiamatemi madre badessa!».
E della cucina che oggi deborda in tv cosa ne pensa lei che invece l’ha trattata per prima con grande ironia, le pare una cosa seria?
«Mi pare vi sia una sovresposizione. La cucina è gioia. Tutte queste trasmissioni serissime con tempi scadenzati da pause che le fanno sembrare film di Hitchcook… Io con Andy Luotto facemmo Pasta Love e Fantasia dove cucinavamo e si giocava molto».
Marisa Laurito: “Cucina in Tv in sovresposizione”
Sta certamente seguendo le nuovissime polemiche sul #MeToo all’italiana. Ultima in ordine la denuncia postuma sugli agguati sessuali subiti dalla sua collega Fioretta Mari. Che ne pensa?
«Io credo che quando siamo state giovani tutte siamo state colpite da attacchi sessuali e sensuali. Credo che le cose vadano avanti. Bisogna sicuramente difendere le donne e dare loro giustizia. Al tempo stesso recriminare 40 anni dopo mi pare un atto non utile. Noi che siamo state femministe, ancora oggi, guardando la tv, notiamo ragazze che si pongono non in modo non corretto.
Vedere come subiscono o fanno ruoli da cretine, da ochette spogliate, mi fa stare molto male perché dietro ci sono gli uomini che continuano a non rispettare e loro che si adattano a subire tutto questo. Ma tutto ciò è l’indice del fatto che le donne per prime devono ancora capire il significato della parola libertà. Solo così anche gli uomini potranno capire cosa vuol dire essere una donna».
[…] L’impegno per l’Iran può sfociare in qualcosa di nuovo, magari artistico in questo 2023?
«L’impegno proseguirà. Cercherò di farlo diventare europeo. Non molliamo».
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