Teresa Mannino: “Per andare con un amante stavo per perdere un film. Il personaggio che mi ha emozionata di più è Camilleri”. Teresa Mannino sull’ amante che stava per farle perdere un lavoro e non solo, l’attrice e comica siciliana si racconta senza peli sulla lingua in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] Com’era da bambina?
«Ero cattiva. E molto determinata: sapevo quello che volevo. Però facevo ridere con le imitazioni degli altri: dello zio antipatico, del vicino di casa, dei professori. Avevo sempre la battuta pronta per stroncare qualcuno».
Lo ha preso dai suoi genitori?
«Loro non erano perfidi. Da mia madre ho preso il modo di raccontare e l’amore per gli animali. Da mio padre la battuta di spirito e la capacità del silenzio: sapeva ascoltare gli altri».
La leggenda narra che una volta diede uno schiaffo a sua madre.
«Aveva detto una cosa molto maschilista che non potevo accettare. Andava rimproverata. Glielo diedi come si batte il pugno su un tavolo per azzerare tutto. Lei era una donna di grandissima intelligenza e rise sotto i baffi».
E se lo facesse con lei sua figlia Giuditta, che ha 13 anni?
«Tutto è possibile: io di errori ne faccio di più. Però noi eravamo tre figli, Giuditta è figlia unica, ha due padri, due madri, 14 nonni, una famiglia allargatissima. È meno violenta di me perché arriva da una Sicilia diversa. Capita anche che sbotti: ma cosa stai dicendo. Mi fa ragionare».
Lei cosa voleva fare da grande?
«Sapevo che non volevo fare il medico come mio padre: a quello ci hanno pensato mio fratello e mia sorella. Io desideravo avere figli».
Ha fatto anche l’elettricista.
«Apprendista-elettricista. Era un lavoro part-time, quando mi ero già trasferita a Milano. Ne conoscevo uno che aveva bisogno di un assistente: si trattava solo di andare a prendere le balle del filo, cose semplici. Ho sempre avuto buona manualità, grazie a mia madre, che tra le altre cose ha fatto la ceramista. Comunque è durata poco: nei cantieri la voce se ne andava subito, i muratori neanche mi rivolgevano la parola perché ero una donna, e nemmeno architetto».
Teresa Mannino: “Camilleri il personaggio che mi ha emozionata di più”
Ha lavorato al sito web di un chirurgo plastico.
«Dovevo incrementare il numero dei pazienti, ma quando scrivevano li dissuadevo. Però ho selezionato io la segretaria: bravissima».
La prima volta a teatro?
«Al Carcano di Milano, con la scuola di recitazione. Ma non ho avuto grandi soddisfazioni: facevamo prosa e non era la cosa giusta per me. Detesto il teatro borghese, non lo vado a vedere, non mi interessa. Considero la mia vera “prima” alle Colonne di San Lorenzo, quando improvvisammo una pièce con degli amici. Quando ho assaporato la risata, ho capito che era casa mia».
Zelig è stato la sua scuola di comicità.
«Ho passato tanti anni a divertirmi come una matta».
Ci è tornata anche nei panni di conduttrice, assieme al Mago Forest. Due siciliani.
«Abbiamo presentato dieci puntate. Con lui ho un rapporto speciale. Siamo molto siciliani, sì, ma atipici e diversi. Abbiamo entrambi origini madonite, ma non è quello a unirci. Lui è una persona generosa, attenta agli altri. Mi ha fatto passare dieci settimane a ridere. Lo stimo molto professionalmente».
[…] Lei oggi cosa desidera?
«Di desideri ne ho tanti, a partire dallo scoprire cosa fa ridere il mio pubblico di quello che ho scritto. Poi desidero riuscire a lavorare in Sicilia, ma non con uno spettacolo o con le tappe di una tournée. Vorrei proprio fare delle cose in Sicilia, con le siciliane. E poi desidero sempre vedere il mare».
[…] La emozionò il primo film: «Amore, bugie & calcetto»?
«Curiosamente sia il primo che l’ultimo al momento, Io e mio fratello, li ho girati con lo stesso regista, Luca Lucini, che è adorabile, capisce la comicità. Nel primo avevo solo tre scene in cui dovevo far ridere. Nell’ultimo ho una parte più importante, con attori molto bravi, tipo Lunetta Savino. Però ci si diverte di più a teatro».
Teresa Mannino: “Per un amante stavo per perdere un film”
Chi sono i suoi attori preferiti?
«Tra gli italiani, Silvio Orlando: è bravissimo sia nel drammatico che nel comico. Del cinema americano amo Meryl Streep e Anne Bancroft».
Quando i suoi familiari vengono a vederla recitare si agita un po’?
«Tutte le volte. Giuditta, in particolare, è molto protettiva. Mentre scrivevo lo spettacolo nuovo si preoccupava e mi diceva: mamma, la gente vuole che tu faccia ridere. Beh, mi dice anche che sono vecchia… Ma nel lavoro è delicata e ha paura di ferirmi».
Imprevisti a teatro?
«Al debutto arrivo molto impreparata, ormai è il mio vezzo. Così se va male posso dire che è perché non avevo studiato. L’impreparazione, però, lascia lo spazio all’improvvisazione, e mi fa interagire tanto con il pubblico».
[…] Per cosa ha fatto follie?
«Quelle le faccio solo per amore, ma non le racconterò mai. Prima le devo dire a mia figlia. Già amare è una follia…».
Ce ne dica almeno una.
«Ho rischiato di perdere un film per essere arrivata tardi alla prova costume, per un appuntamento con un amante. Ma lì non ragioni…».
Chi è il personaggio che l’ha emozionata di più?
«Ho incontrato George Clooney, Michael Bublé… Ma l’unico che mi ha emozionato davvero è stato Andrea Camilleri: la cultura e il sapere mi mettono sempre un po’ di emozione e soggezione».
Oggi sta con Paolo, produttore cinematografico conosciuto sul set del docufilm su Camilleri, «Il maestro senza regole».
«Quando mi sono innamorata di Paolo mi sono confidata con lui. Si era creato un rapporto molto forte, così gliel’ho detto, facendogli capire che sarebbe stato un casino. E lui mi rispose (e qui Teresa Mannino imita la parlata di Camilleri, ndr): “Non problematizzare”. Da allora è diventato il nostro mantra».
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