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Brasile come Usa, sostenitori di Bolsonaro attaccano le istituzioni: è caos totale – VIDEO

Brasile come Usa, sostenitori di Bolsonaro attaccano le istituzioni: è caos totale. I sostenitori dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro hanno fatto irruzione nel Congresso di Brasilia. La polizia ha utilizzato gas lacrimogeni per respingere gli estremisti di destra, che hanno preso di mira la sede istituzionale una settimana dopo l’insediamento del presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva.

Nonostante i cordoni di sicurezza messi in place dalle autorità, i bolsonaristi anti-Lula sono riusciti a superarli. Lula ha condannato l’attacco come “vandalo e fascista” e ha dichiarato l’intervento delle forze federali. I palazzi istituzionali sono stati sgomberati solo dopo diverse ore e ci sono stati centinaia di arresti. Anche Bolsonaro ha condannato l’azione attraverso un tweet.

Durante la protesta, molti manifestanti sono riusciti a salire sulla rampa dell’edificio e a occupare il tetto. Inoltre, hanno fatto irruzione nella sede del Parlamento, nell’edificio del Planalto, che ospita il governo, e nell’edificio della Corte Suprema. Il presidente in carica, Lula, non si trovava a Brasilia al momento, poiché stava facendo una visita nello Stato di San Paolo per le aree colpite da alluvioni. A metà dicembre, un gruppo di sostenitori di Bolsonaro aveva già tentato di invadere il comando della polizia federale a Brasilia.

Come mostrano alcune immagini diffuse dalle televisioni nazionali, inizialmente si era parlato di circa 400 persone che avevano forzato l’ingresso nelle strutture situate nella Piazza dei tre poteri. Tuttavia, testimoni oculari hanno affermato che almeno 10-15mila persone hanno partecipato all’offensiva, gridando “pulizia generale!” e cantando l’inno nazionale brasiliano. Ci sono stati anche video pubblicati degli invasori che mostravano atti di vandalismo e distruzione generalizzata. Gli invasori sono riusciti a raggiungere, senza incontrare resistenza da parte delle forze dell’ordine, l’ufficio del presidente della Repubblica.

“Questo assurdo tentativo di imporre la volontà con la forza non prevarrà”, ha affermato il ministro della Giustizia Flavio Dino. “Il governo del distretto federale afferma che ci saranno rinforzi. E le forze a nostra disposizione sono al lavoro. Io sono nella sede del Ministero della Giustizia”.

Brasile come Usa, sostenitori di Bolsonaro attaccano le istituzion

Tra i video che arrivano dal Brasile, dopo l’assalto dei manifestanti pro-Bolsonaro ai palazzi del potere, si vedono persone che devastano le architetture, incluso il palazzo presidenziale Planalto, un capolavoro modernista dell’architetto Oscar Niemeyer. Secondo quanto riferito dalla stampa internazionale, i criminali hanno anche occupato l’ufficio del presidente Lula.

Il governatore del distretto federale di Brasilia, Ibaneis Rocha, ha rimosso il responsabile della sicurezza pubblica, Anderson Torres, che era stato ministro della Giustizia e della sicurezza durante il governo di Jair Bolsonaro. Torres è stato accusato dai media di avere gestito male le manifestazioni che hanno portato all’invasione delle istituzioni.

Torres ha definito gli scontri e la mancanza di rispetto per le istituzioni “inaccettabili” su Twitter e ha avvertito che “il vandalismo e la depredazione saranno combattuti con il rigore della legge”. Poco dopo, l’organo che rappresenta il Brasile davanti alla giustizia, l’Advocacia Geral da Uniao (Agu), ha richiesto l’arresto immediato di Torres.

Dopo l’assalto dei sostenitori di Jair Bolsonaro ai palazzi delle istituzioni, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha tenuto una riunione d’emergenza con i ministri dell’esecutivo. Lula si trovava ad Araquara, nello Stato di San Paolo, e alla riunione hanno partecipato i ministri della difesa, della giustizia e dei rapporti istituzionali.

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