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Fabio Fazio: “Berlusconi? È ossessionato da un aspetto di me. Ho sopportato per anni un’etichetta, non è stato facile”

Fabio Fazio: “Berlusconi? È ossessionato da un aspetto di me. Ho sopportato per anni un’etichetta, non è stato facile”. Fabio Fazio su Berlusconi, Salvini, la famiglia e non solo, il conduttore di ‘Che tempo che fa’, si racconta a tutto tondo in una lunga intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] Che cosa voleva fare da ragazzo?
«Il giornalista».

Ce l’ha fatta, no?
«Più o meno. Nella mia testa il giornalista vero è ancora quello che passa le ore in redazione o per strada a cercare le notizie. A casa mia, a Savona, non mancava mai il Secolo XIX, era una bibbia. Ma anche La Stampa e, ovviamente, il Corriere della Sera. Ho un grande rispetto per i giornalisti, tanto è vero che ho avuto l’onore di conoscere bene Biagi».

Lei lo invitò in trasmissione nel 2004, in un momento difficile della sua vita.
«Mancava dalla Rai da due anni, da quando era stato ignominiosamente cacciato (la trasmissione Il fatto venne chiusa nel 2002 con una coda di polemiche, ndr). Fu un rischio per la mia carriera? Certo. Lo rifarei? Ovvio. Ho sopportato per anni l’etichetta di buonista, non è stato facile, mi creda. Non sono un buonista, cerco solo di non essere un professionista dell’aggressività. Anche perché non lo so fare».

Vogliamo chiarire meglio questo punto?
«Ci sono giornaliste e giornalisti che vengono invitati in tv o che scrivono libri solo perché utilizzano l’arma dell’aggressività, dell’intrusione nelle vite degli altri. Ma così si smette di essere giornalista, si diventa qualcosa d’altro. Non dimenticherò mai la lezione che ricevetti da Fernanda Pivano. Mi disse che Hemingway una volta corresse un tema a sua nipote perché la bambina aveva iniziato il componimento con la parola “io”. Ci vorrebbe meno “io”, secondo me».

[…] La pensione?
«Eh cara mia, ho quasi sessant’anni, lavoro da 40 e se dovesse passare la cosiddetta “quota 103” io tra due anni lascio. Ho fatto tanto, ho visto tanto, ho una bellissima famiglia. La pensione non mi spaventa».

Due figli, Michele e Caterina, un lungo e felice matrimonio con Gioia Selis. Come vi siete conosciuti con sua moglie? […] «Io e Gioia ci siamo conosciuti durante una recita scolastica, pensi un po’. O, meglio, lei recitava e io ero parte della giuria che doveva dare i voti. Evidentemente quei voti furono buoni perché siamo ancora qui a parlarne».

Le ha mai detto «ti amo»?
«Più di una volta».

Perché i salviniani detestano così tanto Fabio Fazio?
«E che ne so».

Forse perché lei è assimilato alla sinistra.
«Se così fosse, ogni volta la sinistra dovrebbe difendermi dagli attacchi, non crede? Invece, silenzio. Evidentemente non sono uno inquadrabile, sono un bersaglio facile perché non ho etichette anche se, certo, sono un progressista».

Salvini è stato ospite nella sua trasmissione, ma fuori vi siete mai incontrati?
«Va bene tutto, ma incontrarci anche fuori…».

Troppo, vero?
«Be’, quando tu sei a tavola con la famiglia, con la tv accesa e dal telegiornale arrivano attacchi diretti, diciamo che non fa piacere».

[…] L’errore più clamoroso nella carriera?
«Quando, a Sanremo, mi ostinai a cantare. Lo feci assieme a Laetitia Casta e fu un disastro. Lì sopravvalutai le mie capacità e fu un errore, perché avrei dovuto avere maggiore consapevolezza dei miei limiti. Penso però che gli errori più grandi siano le occasioni sprecate».

I rapporti con Berlusconi?
«Guardi, ultimamente ogni volta che lo incontro mi raccomanda di tagliarmi la barba. È ossessionato dalla mia barbetta che impunemente mi sto lasciando crescere anche se in fondo lui ha ragione, ormai è bianca, sarebbe da tagliare».

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