Raul Cremona: “Tv di oggi? Mi contattano per cose strane. Alla larga da me! Mia moglie e mago Oronzo la svolta della vita”. Raul Cremona sulla Tv di oggi e non solo, il mago comico e cabarettista si racconta ripercorrendo le tappe della sua vita privata e professionale in una intervista a ‘Libero Quotidiano’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Anche lei ha iniziato da bambino con la classica scatola dei giochi magici?
«Certo, me la regalò nel 1967 per Natale nonna Giuditta. Era una scatola tutta nera, con un cilindro e delle carte riprodotte sulla confezione. Prodotta dall’Arco Falc, non aveva un nome ma tre versioni contraddistinte da un numero. Potevi scegliere la scatola 1, la 2 o la 3, come le buste di Mike Bongiorno. Mi sono subito innamorato del suo contenuto e ho iniziato a fare magie ai miei amici»
Da bambino sognava di fare il mago?
«Da piccolo ho diviso le mie passioni tra ping pong, calcio e illusionismo. Ho persino tentato una baby carriera da portiere, giocando in squadre locali, fino agli juniores. Ma ho abbandonato perché non avevo il fisico per fare il calciatore professionista e la concorrenza non mi avrebbe permesso di sfondare. A 17 anni entrai nel Clam, il circolo di arte magica di Milano, di cui sono ancora presidente, e iniziai a frequentare i congressi nazionali, capendo che la mia passione poteva diventare il mio avvenire».
Raul Cremona: “Tv di oggi? Mi contattano per cose strane. Alla larga da me!”
Lei è stato il pioniere del cabaret magico…
«Ho messo a segno una mutazione genetica, dimostrando che un mago può essere anche un attore comico meglio di chi lo fa per professione. Ho portato un nuovo linguaggio e un nuovo atteggiamento. E tolto i luccichini all’abito e ho smesso di far parlare i maghi in maniera laccata. Eliminato la distanza tra me e il pubblico, ho invaso il suo territorio. Ci sono entrato con spontaneità ed ironia. Non ho fatto altro che usare i vecchi giochi di prestigio, come gli anelli cinesi o i fazzoletti che cambiano colore, con un approccio diverso».
[…] Ha lasciato il segno in trasmissioni storiche come Zelig e Mai dire gol. Perché è così difficile fare buona televisione?
«Perché il Varietà con la V maiuscola è praticamente morto. Oggi ci sono 6 mila canali televisivi ed altrettanti palinsesti da riempire. Non c’è più il tempo né la voglia di creare varietà di qualità, la programmazione è diventata molto più invasiva e con un desiderio necroforo di smontare ogni volta che si può l’artista: smette di essere il mago, l’attore o il cantante per prestarsi al gioco richiesto, dandosi in pasto a scherzi o a reality capaci di resuscitare stelle cadenti. È la tv del prezzolismo, quella che per tenerti a galla ti fa fare un po’ di tutto. Alla larga da me».
Quanti “no” ha detto?
«Praticamente a tutti i reality. A 20 anni chiesi al più grande giocoliere al mondo un consiglio e lui mi disse: “Ricordati che quello che fai all’inizio è quello che farai quando sarai grande”. Quindi è inutile che mi contattiate con proposte strane, io voglio fare solo il mago. Il mago e basta. Ecco perché mi sono trovato benissimo a Only Fun-Comico Show, sul Nove, condotto da Elettra Lamborghini e i PanPers. Ho fatto esclusivamente il mago divertente, con piena libertà di azione e ideazione».
Raul Cremona: “Mia moglie e mago Oronzo la svolta della vita”
[…] A quale dei suoi personaggi è più legato?
«Il mago Oronzo che nel 1997 grazie a Mai dire gol mi ha fatto compiere il grande salto in fatto di popolarità. Un mago dissacrante con la canottiera sporca. Ma la verità è che il grande amore per quello che faccio non mi fa mai accontentare. Io sono la non voglia di fare sempre le stesse cose. Non mi fermo mai. È stato così anche agli inizi. Negli storici locali milanesi facevo ogni genere di mago: quello gay, l’imbranato, il cafone…».
Sposato, ha due figli: Giordano Cremona, in arte Kremont, dj producer membro del duo Merk & Kremont, e Leonardo, baritono Quale magia le ha cambiato la vita?
«Incontrare mia moglie che mi ha dato 2 figli straordinari: è la più grande magia che un uomo può mettere a segno. I miei figli non lo ammetteranno mai ma entrambi sono stati contagiati dal mio spirito artistico. Giordano, in arte Kremont (del duo Merk&Kremont, ndr) è un produttore di successo: Rovazzi, Benji e Fede, Sangiovanni, ora Mahmood… Invece Leonardo è un baritono con due lauree da 110 e lode, un diploma al conservatorio e un amore viscerale per Giuseppe Verdi».
Della sua vita privata si sa poco. Mai un gossip, uno scandalo.
«Sono sempre stato un po’ timido ed introspettivo. Non mi interessa sollevare clamore o pettegolezzi. Le mie magie devono fare notizia, del resto non me ne frega nulla. Il tempo non lo butto via, ho già troppe cose a cui pensare. Per esempio il pianoforte…».
Seguici anche su Facebook. Clicca qui
Aggiungi Commento