Umberto Tozzi: “Tumore, Covid e chemio, è stato difficile ma ho scoperto una cosa. Donne? Le ho sempre lasciate io”. Umberto Tozzi sul tumore e non solo, il cantautore torinese, 70 anni, racconta il momento terribile dopo la scoperta del brutto male in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Come sta?
«Bene, adesso. Prima no. Ho avuto un problema di salute importante. Un tumore alla vescica. E poi, durante la chemio, ho preso il Covid per la terza volta. E mi è venuta una grave infiammazione polmonare».
Giorni durissimi.
«Ad aprile il mio cardiologo mi ha prescritto un’ecografia addominale. Doveva essere routine. Invece mi hanno trovato il male. È stato un periodo davvero difficile, adesso per fortuna ne sono fuori, un mese e mezzo fa mi hanno detto che sono guarito e incrociamo le dita».
I primi momenti.
«Queste cose qui ti cambiano la vita. La tua e di chi ti sta accanto. Mi sentivo perso, avevo paura di non poter mai più salire su un palco. Mia moglie Monica è stata fondamentale. Non mi sono mai arreso. Prima e dopo l’intervento, durante le terapie, che non sono una passeggiata. Finché non accade a te, il cancro sembra un problema lontano. Poi nella testa si resetta tutto: i valori, le priorità, le cose che contano. E anche quando guarisci, il trauma ti resta dentro».
Ha scoperto di sé qualcosa che non sapeva?
«Mi credevo debole, ho scoperto di avere coraggio. Mi ha stupito la serenità con cui sono riuscito ad affrontare la malattia. Ho messo da parte la paura, cercando di essere ottimista».
A vederla, qui davanti a me, sta benissimo.
«E mi sento davvero bene, a dicembre riprendo il tour “Gloria Forever” e non vedo l’ora. Però sono cambiato, noto in me una positività diversa. Apprezzo tutto ciò che ho e che mi circonda, dal momento in cui apro gli occhi, mentre recito le mie preghiere. Un gusto della vita che prima non avevo».
[…] Prima chitarra al collo a 12 anni.
«L’aveva lasciata da noi un amico di mio fratello Franco, otto anni più grande, era lui che studiava musica. L’ho presa in mano e ho provato un’emozione strana, la sentivo mia. Misi su una band con amici della parrocchia, si andava di Beatles e Rolling Stones».
Umberto Tozzi: “Tumore, Covid e chemio, è stato un periodo difficile”
Lei ce l’ha fatta, suo fratello no. Ci è rimasto male?
«No, nessuna rivalità tra noi, quando ho cominciavo sul serio, lui aveva già smesso».
[…] Per «Fammi abbracciare una donna che stira cantando…» è stato ripetutamente messo in croce.
«È una bella frase invece, mi piace ancora, mai stato antifemminista in vita mia. Era un flash, rivedevo mamma Immacolata».
Agli esordi incrociò Lucio Battisti.
«Alla Ricordi di Milano, primi anni Settanta. Era e resta uno dei più grandi. Io e i miei compagni eravamo dei ragazzini venuti da Torino, non so come riuscimmo a infilarci in quel gruppo. “Siete dei bei paraculi”, osservò Lucio».
[…] Amici tra i colleghi ne ha?
«Pochi. Con Gianni Morandi e Enrico Ruggeri ci siamo frequentati, certo. E pure con tutti quelli della nazionale cantanti. Ma Raf l’ho vissuto di più».
Che in altri sia scattata l’invidia?
«No, non credo. Io non ne provo per nessuno, invidiare il prossimo è stupido, si vive male».
Risiede a Montecarlo ed è tra le poche teste non coronate ammesse a Palazzo.
«Conosco abbastanza bene il principe Alberto. Fuori dal protocollo, i reali sono persone assolutamente normali. Lui poi è un vero fan di Gloria, è venuto pure a sentirmi in concerto allo Sporting».
«Con le donne ho preso un sacco di batoste», ha confessato.
«Mai detto. O hanno frainteso. Le ho lasciate sempre io».
[…] Lei e Monica vi siete sposati quattro volte: in comune, in chiesa, alle Mauritius e a Montecarlo.
«E vorrei rifarlo una quinta, ma non so se lei a questo punto vorrà risposare me. Sono stato molto fortunato a incontrarla, stiamo insieme da 36 anni».
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