Mondiali Qatar, tendoni della birra nel mirino della famiglia Reale: corsa contro il tempo per nasconderli. A pochi giorni dal fischio d’inizio di Qatar-Ecuador che domenica prossima darà il via al mondiale in Qatar, continuano ad arrivare notizie ‘particolari’ dal Paese arabo che ospita la kermesse calcistica iridata.
Secondo quanto riferisce oggi il New York Times, gli organizzatori della manifestazione si sono dati da fare per nascondere i tendoni della birra già allestiti intorno agli stadi, a seguito di una richiesta diretta della famiglia reale del Qatar. A quanto si apprende, proprio in queste ore i lavoratori si stanno affrettando a spostare le tende a marchio Budweiser dalla vista degli spettatori locali.
Parte dei termini tra la FIFA e gli organizzatori qatarioti prevedono la vendita di alcolici durante l’evento, nonché la fornitura di uno spazio promozionale per il marchio di birra statunitense Budweiser. Tuttavia, i funzionari del Qatar avevano chiesto che il consumo e la vendita di alcolici durante i Mondiali “rispettassero” le usanze locali.
Mondiali Qatar, tendoni della birra nel mirino della famiglia Reale
Sebbene l’alcol sia legale in Qatar, è generalmente disponibile per la vendita solo nei bar degli hotel designati, solitamente frequentati da visitatori stranieri. Si ritiene che dietro la decisione dell’ultimo minuto ci sia la preoccupazione di offendere la popolazione di religione musulmana profondamente conservatrice e religiosa.
Il quotidiano statunitense ha raccolto alcune testimonianze che hanno visto spingere contenitori e stand della birra in luoghi alternativi intorno agli otto stadi in cui si terranno le partite. La decisione sarà stata un duro colpo per il principale sponsor della Coppa del Mondo Budweiser, che secondo quanto riferito paga oltre 70 milioni di dollari alla FIFA ogni quattro anni per i diritti sulle sue forniture e vendite di birra.
In una dichiarazione al New York Times, Budweiser ha affermato di essere stata informata dei cambiamenti solo sabato e che stava “lavorando con la FIFA per trasferire i punti vendita in concessione nelle località come indicato”. È solo l’ultima delle numerose polemiche che circonda il prossimo evento, con un ambasciatore della Coppa del Mondo del Qatar che ha recentemente affermato che l’omosessualità è un “danno per la mente”.
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