Diana Del Bufalo: “Storia con Caccamo? Vi dico come stanno veramente le cose. Con Ruffini ora c’è un buon rapporto”. Diana Del Bufalo sulla storia con Caccamo, l’attrice e influencer romana, 32 anni, si racconta parlando a tutto tondo di lavoro e sentimenti in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Andiamo con ordine: professione?
«Libera professionista: faccio un lavoro stupendo ma molto precario. Sono cresciuta circondata dall’arte: papà è architetto, ma anche esperto di arte antica; mio fratello ha una galleria d’arte, mia mamma è una cantante lirica. Ho sempre fatto parte di questo ambiente e devo dire che mi è riuscito tutto molto semplice. “Amici” (il talent show di Canale 5: Del Bufalo ha partecipato nel 2010/2011) mi ha permesso di saltare la gavetta. Poi c’è il web: sono riuscita a emergere e ho continuato».
Un milione e 700 mila follower su Instagram: un altro lavoro praticamente.
«All’inizio mi piaceva pubblicare foto, tuttora lo preferisco a TikTok. Quando i follower hanno iniziato a crescere mi sono detta che sarebbe stato un peccato uscire. Ci ho pensato, a uscire intendo, ma mi dispiace, è uno strumento di comunicazione utile per il mio lavoro e mi rappresenta. Il profilo è come sei tu, ci sei, esisti, è questo che vogliamo dalla vita, esistere».
Esistere, in questo caso, in balia degli algoritmi.
«Per quello che mi riguarda possono anche cancellarmi o bannarmi il profilo. Non può mica diventare un’angoscia. Faccio fatica a immedesimarmi in chi fa solo quello di mestiere, io non potrei, se devo vivere in balia di un algoritmo allora lavoro. E lo dico sempre ai giovani: fate quello che vi piace e non lavorerete mai».
[…] Nella fase più drammatica della pandemia ha criticato i vaccini.
«Sa cosa penso? L’umanità non è pronta all’interscambio di opinioni. Non è come prima, quando i filosofi si mettevano intorno a un tavolo e discutevano, parlavano delle loro idee».
Diana Del Bufalo: “Storia con Caccamo? Vi dico come stanno veramente le cose”
Per la prima volta l’Italia ha una premier donna, Giorgia Meloni.
«Non ne so molto di politica, ma credo sia un passo importante. Noi donne abbiamo questo retaggio ereditato delle streghe, che sono state messe al rogo perché minacciavano il potere degli uomini. Io ho studiato tanto, ho fatto un corso di risveglio femminile. Poi Meloni in quanto donna ha forse una sensibilità diversa. Non la conosco personalmente, il suo piano me l’ha spiegato un po’ mia mamma. Io non l’ho votata, ho votato per quello che mi poteva interessare».
Cioè?
«Libertà, giustizia e logicità delle cose».
Logicità?
«Per esempio non è logico che per una coppia etero sia così difficile adottare un bambino e che le coppie gay non possano provarci. Non sta né in cielo né in terra. Chiaro che devono esserci dei controlli, ma viviamo in una società in cui ormai tutto è sicuro, è tutto tracciabile. Mi fa una rabbia, anche pensare che i figli delle coppie gay per la legge hanno un solo genitore. È tremendo. Dovrei aprire un dibattito…».
Ornella Vanoni?
«Abbiamo girato insieme 7 donne e un mistero. È una furbetta: quando non si ricordava cosa doveva dire spostava l’attenzione su di me. Io dicevo la mia battuta, la guardavo : “Ornella, ora tocca a te!”. E lei: “Eh? Non sento!”. Invece non si ricordava. Poi è diventato un gioco fra noi».
Maria De Filippi?
«Ha rappresentato l’inizio di tutto. È una donna poco fisica, non ti abbraccia, ma ti dimostra affetto parlando bene di te. Grazie a lei ho fatto il film Matrimonio a Parigi con Massimo Boldi. Gli disse: “Incontra Diana, ascoltala”».
Cristiano Caccamo?
«I nostri follower non credono al fatto che due che vanno d’accordo possano non stare insieme. Ci dicono di continuo: “Siete belli, simpatici, avete questa connessione speciale, ci volete far credere che non avete una storia?” Ebbene sì: l’amicizia tra uomo e donna esiste».
Paolo Ruffini, il suo super ex, ha detto di essere pronto a diventare padre.
«Davvero? Sono contenta per lui, ora abbiamo un bel rapporto. Io penso che vorrò diventare madre, un giorno, adesso no, manca un compagno. Con Paolo devo dire che la voglia mi era venuta».
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