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Televisione

Antonella Clerici: “Masterchef non è un programma di cucina. C’è una differenza col mio programma”

Antonella Clerici: “Masterchef non è un programma di cucina. C’è una differenza col mio programma“. Antonella Clerici su Masterchef e non solo, la conduttrice di “È sempre mezzogiorno!” parla a tutto tondo di cucina e televisione in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Antonella, da 22 anni lei a mezzogiorno va in onda, dal lunedì al venerdì. Il sabato e la domenica a mezzogiorno che cosa fa?
«Il sabato a mezzogiorno accompagno mia figlia Maelle che va a cavallo, mentre la domenica è il momento della giornata in cui preparo gli avocado toast per tutti».

[…] Veniamo alla tv: è vero che non le piacciono più le gare di cucina?
«Ne ho fatte tante: a “La prova del cuoco” avevamo la gara. Oggi preferisco i programmi di cucina dove posso imparare qualcosa».

Cosa intende?
«Per esempio “MasterChef” è una bellissima gara, ma secondo me non è un programma di cucina, è un talent, dove di cucinato vedi poco. I minuti, i secondi, il tempo che scade sono legati più ai talent e comunque a programmi montati, non in diretta come il nostro. In questo periodo della mia vita preferisco una cucina più familiare, più intima, più raccontata, che poi è l’idea da cui siamo partiti con il direttore di Raiuno Stefano Coletta nell’immaginare il programma».

Ogni giorno entra nel suo studio fiabesco con slancio, quasi di corsa per l’entusiasmo. Ha pure i tacchi…
«(Ride). Il contesto è la casa nel bosco, quindi ho un abbigliamento adeguato: jeans, camicia colorata e naturalmente gli stivali che hanno un po’ di tacco ma è comodo. È un’immagine country. E poi comincio commentando una notizia di attualità perché mi piace sottolineare il fatto che siamo in diretta».

Antonella Clerici: “Masterchef non è un programma di cucina ma un talent”

Dove finiscono i manicaretti che preparate?
«Tutto viene mangiato da chi lavora al programma: nulla viene buttato».

Anche lei li mangia?
«Capita che a volte assaggi qualcosa, ma mi devo trattenere sennò sarei già arrivata a 200 chili!».

[…] Torniamo al programma. Prima di una puntata lei sa esattamente quello che succederà o ci sono cose che volutamente ignora?
«Le sorprese, come quando Alfio si veste in modo strano, non mi vengono anticipate perché quando sono stupita mi si legge in faccia ed è bello che il pubblico partecipi al mio stupore».

E per il resto?
«So tutto quello che succede in puntata, ma non ho un copione. Concorro con gli autori alla scaletta, so cosa cucinano gli chef, cambio le ricette…».

In base a cosa?
«La mia regola è che non si deve mai iniziare la puntata con una ricetta di carne o di pesce».

Come mai?
«Perché a mezzogiorno nel sud Italia hanno ancora il sapore del cappuccino in bocca (sorride). Allora bisogna iniziare con una torta o un antipasto, che per quell’ora sono più appetitosi. Poi voglio che l’ultima ricetta prima del pane di Fulvio Marino, che chiude la puntata, sia molto veloce perché penso a chi torna a casa all’una e dieci, ha una fame tremenda e mentre aspetta il tg ci guarda e ha voglia di ispirarsi con una ricetta veloce, facile e allo stesso tempo goduriosa. Queste sono alcune delle regole che ho imparato facendo cucina in tv da 22 anni in quella fascia lì».

[…] Ha parlato di break pubblicitari ma lei li chiama réclame.
«Li ho sempre chiamati così, da quando ho iniziato a fare “La prova del cuoco”. Maurizio Costanzo dice “consigli per gli acquisti”, réclame ha un tocco che ricorda altri tempi: il Carosello era pieno di réclame. E oggi è diventato un mio tratto distintivo».

[…] Dopo 22 anni di ricette (e un vitello tonnato da Oscar) non sarebbe ora che si lanciasse a cucinare con un programma tutto suo?
«Ma no, io faccio la conduttrice. A “È sempre mezzogiorno!” noi parliamo anche di attualità, di cronaca. Oddio, non è detto che nella seconda parte della mia vita, quindi tra poco, non inizi anche io a cucinare in tv, però c’è chi lo fa molto meglio di me, mentre io credo di essere capace di fare il mio lavoro con la parlantina meglio di come farei cucinando».

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