Home » Gerry Scotti: “I soldi vinti dai concorrenti vengono spesi per l’80% per una cosa”
Televisione

Gerry Scotti: “I soldi vinti dai concorrenti vengono spesi per l’80% per una cosa”

Gerry Scotti: “I soldi vinti dai concorrenti vengono spesi per l’80% per una cosa”. Gerry Scotti sui soldi vinti dai concorrenti, il conduttore ha festeggiato il super compleanno di ‘Caduta libera’, di cui ci racconta storia, aneddoti e concorrenti. Ne parla in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Ora che cosa c’è di diverso?
«Che in questi anni, tra la pandemia, io ho rischiato la vita con il Covid, una crisi economica, questo “mille” ha un significato più rotondo e mi riempie il cuore».

La botola più clamorosa?
«Quelli che mi fanno più disperare, e si disperano di più, sono gli ospiti vip. Il pallanuotista Amaurys Pérez, alto due metri, arrivava quasi a piangere dall’ansia. Le donne le affrontano con più disinvoltura».

Ha fatto un calcolo di quanti concorrenti sono caduti?
«Con una media di sette botole a puntata più quella centrale direi 8 mila botole. Ma il calcolo più simpatico l’ha fatto un geometra di Treviso».

Un geometra?
«Mi ha mandato una lettera: “Signor Gerry, partendo da un fermo immagine ho fatto dei rilievi sul percorso che lei fa in studio e, anche se si definisce un tipo pigro, alla millesima puntata avrà percorso tra i 400 e i 500 chilometri”. Come andare a piedi da Milano a Roma!».

Alcuni campioni sono rimasti settimane e mesi. Ci si affeziona?
«Il più amato resta Nicolò Scalfi, ma anche Christian Fregoni, il bagnino bresciano, ha avuto grande accoglienza dal pubblico: solitamente si pensa a un campione come a un secchione un po’ sfigato, invece lui è tutt’altro tipo».

Gerry Scotti: “I soldi vinti dai concorrenti?  L’80% per spesi per mutui”

Le è mai capitato di incontrare qualche ex concorrente?
«Quando vado in giro è pieno di amici e parenti di concorrenti. Altri mi dicono: “Quando facevo l’università sono venuto a giocare…”. Quello che so è che con i soldi vinti l’80% dei concorrenti ha aperto o estinto un mutuo».

Quando si cade nella botola c’è sempre la possibilità di uscire e tornare a giocare. Una metafora esistenziale.
«Non vogliamo diventare un trattato di Sociologia applicata, però è così. Nella vita può capitarti di cadere, ti rialzi e ci riprovi. L’esempio è Gabriele Giorgio, veniva, raccontava barzellette e freddure, e cadeva nella botola. È stato bistrattato 30 puntate, poi è diventato campione ed è rimasto oltre un mese».

L’etica della tv.
«Tra i due paradigmi di vita, “The money drop”, dove cadevano i soldi, e “Caduta libera”, dove cade il concorrente, trovo più etico questo. Che, infatti, è andato più avanti».

“The Wall” e “Conto alla rovescia” perché non sono andati avanti?
«Di “Conto alla rovescia” abbiamo depositato il format, ma il Covid ha ridotto le puntate da alternare prima di cena con “Avanti un altro!”. A “The Wall” si potevano vincere 300 mila euro ogni sera e un montepremi così è ingestibile!».

Ma lei, in media, a quante domande sa rispondere correttamente?
«Al 70%. Non leggo prima le risposte. Per portare a casa i soldi devi indovinare le 10 finali: a volte ne so 5, altre 3, certe sere 10. Ma solo “certe” sere!».

Seguici anche su Facebook. Clicca qui

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com