Sasà Martucci: “Tre Spicchi Gambero Rosso? Importante ma il nostro premio è un altro. Cerco di portare in auge tutti i prodotti della nostra terra”. Avevo da poco letto diversi articoli e visto alcuni servizi sui mastro pizzaioli più importanti del mondo e, dopo la polemica di Briatore circa la pizza napoletana, ho deciso di provare quella di Sasà Martucci in quel di Caserta.
In verità, avendo vissuto in provincia di Caserta anni addietro, ho sempre apprezzato la pizza napoletana made by in “Terra di lavoro” soprattutto quelle gourmet. Dopotutto sia la pizza napoletana che l’arte del pizzaiolo sono stati riconosciuti dall’Unesco, quindi, qual è il miglior modo per provare una pizzeria che da poco è stata elogiata e premiata?
Ieri, dopo aver inviato la prenotazione tramite sito, mi arriva la conferma quasi immediata della disponibilità. Dopo aver mangiato un crocchè ed una frittatina classica, decido di andare sulla Parmigiana 2.0. Resto esterrefatta. Un gusto deciso che ripropone in stile moderno la parmigiana tradizionale. Le chips di parmigiano, la vellutata di pomodorino ciliegino dry in latte di bufala, le melanzane cotte egregiamente hanno soddisfatto completamente sia la curiosità che la mia voglia di pizza. L’impasto è tipico della pizza napoletana: cornicione ben lievitato e sapore perfetto. Digeribilissima.
A questo punto non mi restava altro che proporre una chiacchierata informale ad uno dei pizzaioli più bravi al mondo, uno di quelli che ha da poco ricevuto ed ottenuto i TRE SPICCHI di Gambero Rosso, e fresco protagonista dell’evento di Ischia Safari. Ringrazio il giovanissimo Sasa Martucci per la cortesia con cui si è concesso per questa breve intervista. E’ sempre un piacere vedere come i giovani della nostra terra raggiungano eccellenti obiettivi e soprattutto restano umili anche davanti a tanti riconoscimenti.
La Campania Felix resiste anche grazie alla gente come Sasà, che non lascia la propria terra, ma la protegge e la trasforma in un bene inestimabile. Forse il segreto è proprio questo: saper proporre un ottimo prodotto con materie prime a Km 0 ed incentivare le nuove leve a crescere e migliorarsi in quest’arte che viene riconosciuta in tutto il mondo e dall’UNESCO.
Sasà Martucci: “Tre Spicchi Gambero Rosso? Importante ma il nostro premio è un altro”
Allora Sasà, cominiciamo dagli esordi. Com’è iniziata quest’avventura?
“La strada è stata intrapresa da bambino sia per necessità familiari che per “vocazione”. Infatti, dopo esser stato in cucina come lavapiatti, la sera, dopo il servizio, restavo fino a tardi e cercavo di imparare questo mestiere. Ricordo che a 14 anni ho iniziato come primo pizzaiolo. E’ stata una grande emozione ma anche una bella responsabilità”.
Chi è stato per te l’apripista? Chi ti ha seguito e invogliato ad intraprendere questo cammino?
”E’ stato mio zio Francesco Pagliaro, mastro pizzaiolo che mi ha insegnato l’arte della pizza”.
Da poche settimane hai ottenuto i TRE SPICCHI di Gambero Rosso, sicuramente sarai felice, ma qual è il segreto per ottenere questo successo?
“Il riconoscimento dei TRE SPICCHI è uno dei riconoscimenti più importanti che abbia raggiunto, ma il nostro premio è vedere il calore, il supporto e la soddisfazione dei clienti. Loro sono il nostro premio quotidiano e ci danno la spinta per fare sempre meglio. Non c’è nessun segreto in particolare. Sono orgoglioso delle mie origini e cerco di portare in auge tutti i prodotti della nostra terra. Infatti, utilizziamo sempre prodotti DOP, IGP o da Presidio Slow Food. Cerco in tutti i modi di divulgare e invogliare a proteggere il nostro territorio e promuovere le nostre indiscusse eccellenze. Infatti, la nostra pizzeria rientra nel progetto Carbon Neutral, cerchiamo di sostenere l’ambiente e di essere “green””.
Sasà Martucci: “Cerco di portare in auge tutti i prodotti della nostra terra”
Abbiamo visto che Francesco, tuo fratello, è risultato primo e vincitore ex aequo con altre pizzerie di questa nuova edizione di Gambero Rosso, cos’è per te, come lo vedi?
“Sono felicissimo per mio fratello. Lui per me è come un faro, è un idolo da sempre ed un esempio da portare ai giovani con la sua costanza, professionalità e dedizione al lavoro. Lo ammiro molto anche se siamo diversi e concepiamo differenti filosofie di pizza”.
Qual è la tua pizza preferita?
“La classica Margherita. E per classica non significa che sia semplice, anzi è da lì che vedi la vera pizza. Puoi notare la qualità di tutti i prodotti. Solo una precisazione, noi cambiamo il menù ogni quattro mesi perché dobbiamo attenerci agli ingredienti che la terra ci offre, ai prodotti di stagione. Per la maggiore utilizziamo materie campane, circa il 70%, ed il restante nazionale ed internazionale. Inoltre, come hai potuto notare, il nostro menù è variegato e puoi davvero provare tantissimi gusti”.
A proposito di menù, hai qualche chef che collabora con te?
“Assolutamente no. Sono io il primo cuoco e cerco di sperimentare in prima persona tutti i nuovi menù. Cerco di essere innovativo e mai banale. Adoro la cucina e provare diversi abbinamenti, senza mai dovermi troppo scostare dalla tradizione”.
Un’ultima domanda. Ci saranno eventi che ti coinvolgeranno a breve e/o progetti futuri?
“Non posso ancora svelare nulla, ma posso assicurarti che ci saranno diverse novità. Abbiamo in cantiere tanti progetti, ma nel frattempo continuiamo il nostro lavoro”.
Rita Nappi
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