Lydia Mancinelli: “Carmelo Bene? Credevo fosse gay ma era un traditore seriale. Poi l’uomo più importante della mia vita’. Lydia Mancinelli su Carmelo Bene, l’attrice romana, 86 anni, racconta il suo primo incontro con l’attore e regista con cui ha condiviso quasi vent’anni di vita e di teatro, diventandone la musa. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista a ‘Il Corriere della Sera’.
«La prima volta che lo incontrai, non mi fece una bella impressione. Eravamo ospiti in una villa al Circeo. Vidi questo tizio ossigenato, con le unghie laccate di rosso, sbracato su un’amaca, con vicino una bottiglia di whisky. Non sapevo chi fosse, ma poi è diventato l’uomo più importante della mia vita, insieme al mio primo marito, padre dei miei figli».
Come proseguì quella giornata al mare?
«In realtà, all’inizio, volevo andarmene via, ma poi venni convinta a scendere con tutti gli altri in spiaggia. Forse attirato dai miei capelli lunghi e biondi, naturali, Carmelo mi prese per mano, per entrare in acqua insieme: è stata l’ultima volta che lo vidi entrare in acqua, non ricordo che abbia più fatto una nuotata in mare. Nel pomeriggio, poi, mi si sedette a fianco e parlò fino a tarda sera. Non capivo molto il senso di quello che diceva, anche se non era ubriaco…
Ma io avevo 27 anni, lui qualche mese di meno, e appartenevo a un ambiente diverso dal suo, per questo non capivo di cosa mi parlava: lui faceva già l’attore, pur non essendo ovviamente ancora conosciuto. Ci rincontrammo per caso un mese dopo vicino al Teatro Sistina: accanto alla mia auto parcheggiata, c’era una decappottabile… era la sua. All’epoca facevo pubblicità per i caroselli e, siccome avevo il pallino del teatro, gli chiesi se aveva qualcosa da farmi recitare: mi fece fare un provino per il ruolo della Regina Gertrude nell’“Amleto” e mi scritturò».
Lydia Mancinelli: “Carmelo Bene? Credevo fosse gay ma era un traditore seriale”
Prende così il via del vostro sodalizio artistico e sentimentale?
«Sentimentale? Francamente, a me non piaceva affatto e oltretutto pensavo che fosse gay. Però quando andammo a Spoleto, dove avremmo poi debuttato, lui distribuisce le camere a tutti gli attori e mi dice: tu dormi con me. Lì per lì non mi preoccupai, pensando appunto che non fosse interessato al sesso con le donne e, siccome ho lo spirito da crocerossina, pensai fra me: forse quest’uomo vuole redimersi dalla sua omosessualità… Invece in quella nostra prima notte non si dimostrò affatto gay. Anzi, qualche tempo dopo, un nostro amico mi chiese: stai ancora con Carmelo? Attenta perché è un puttaniere!».
E lo era davvero?
«Accidenti! E io ero molto gelosa di lui… Una volta, una delle tante che mi ha tradito, eravamo ospiti nella villa di una signora aristocratica a Forte dei Marmi, e arrivò al punto di fare sesso con una tizia, mentre io dormivo al piano di sopra. Però quella volta gliela feci pagare cara: gli rifilai un morso all’orecchio e gliene staccai un pezzetto… prima lo sputai a terra, poi lo andammo a cercare per riattaccarlo».
[…] Perché finì la vostra storia?
«La nostra storia, pur essendo esaltante artisticamente, mi aveva affaticato per vari motivi, compreso un aborto spontaneo quando rimasi incinta di un figlio suo. Non ero solo la sua attrice protagonista, ma la sua amministratrice di compagnia, la sua autista perché non amava guidare, lo accudivo in tutti i modi, gli tagliavo persino i capelli, gli compravo le scarpe… Tanto che, quando ci siamo definitivamente lasciati, ha dovuto assumere 7 persone per sostituirmi in tutti i diversi ruoli».
Come reagì Carmelo alla sua decisione di interrompere la relazione, sia privata sia pubblica?
«Quando gli dissi che lo lasciavo, mi rispose: sposiamoci, ma io ero molto perplessa perché un conto era essere la sua compagna, un conto la moglie. A volte era anche violento e non volevo fare la fine di Desdemona con Otello…».
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