Uccise il suo stupratore: 17enne condannata a risarcire la famiglia con cifra shock. Si chiama Pieper Lewis, oggi ha 17 anni, ma due anni fa uccise un giovane di 28 anni che la sfruttava e la stuprava. La giovanissima ha alle spalle una vita difficile vissuta nei sobborghi di Des Moines, nello Stato americano dell’Iowa. A soli 15 anni Pieper è fuggita di casa per sfuggire alla madre violenta. Da allora ha iniziato a vivere nei corridoi di un condominio, finché ha incontrato un 28enne, che inizialmente si era anche mostrato generoso.
Purtroppo in poco tempo quell’attimo di normalità si è trasformato in un incubo. Quello che si era proposto come suo benefattore presto è divenuto il suo boia: l’ha violentata più volte costringendola a diventare vittima del traffico di esseri umani. La ragazza è stata obbligata con la violenza a prostituirsi, fino al momento in cui ha ucciso uno dei suoi stupratori, il 37enne Zachary Brooks, che ha colpito a morte con 30 coltellate sul letto dell’appartamento dell’uomo.
Uccise il suo stupratore: 17enne condannata a risarcire la famiglia
Ora, dopo la confessione, un giudice ha condannato la ragazza a 5 anni di reclusione con libertà vigilata e ha stabilito che dovrà risarcire la famiglia di lui con 150mila dollari. La giovane afroamericana è stata accusata di omicidio colposo e lesioni intenzionali. A far discutere è la sentenza balzata alle cronache degli Stati Uniti e tutto il mondo. La ragazza è stata condannata per omicidio colposo e lesioni intenzionali: reati punibili con 10 anni di carcere.
La confessione della Lewis non è stata contestata dai pubblici ministeri americani, che però hanno sottolineato un aspetto. Nel momento in cui è stato accoltellato, secondo i giudici, l’uomo dormiva e quindi non rappresentava un pericolo immediato. Ed è per questo che il giudice ha stabilito questo tipo di condanna: sul risarcimento “per la corte non c’è altra opzione”, ha spiegato il giudice, dato che è una misura obbligatoria per la legge dell’Iowa. Per quanto riguarda la pena di 5 anni di libertà vigilata, se venisse infranta, la giovane rischierebbe 20 anni di carcere.
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