Claudia Pandolfi: “A 50 anni ho raggiunto un obiettivo da sempre desiderato. Mi sento bellissima perché…”. Claudia Pandolfi sui 50 anni e non solo, l’attrice romana ripercorre le tappe più significative della sua vita privata e professionale in una intervista a ‘Vanity Fair’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] Lei conosce la fatica?
«Ho avuto fortuna, investito sul mio tempo, non mi sono buttata via, non ho ceduto ai lustrini degli anni Ottanta né al mondo del successo. Sono una madre, sono una donna che lavora, ho comprato casa. Se penso ai miei genitori, loro sì che hanno faticato».
Quei lustrini com’erano?
«Poco attrattivi perché non mi è mai interessato il potere. Frequentavo ambienti in cui mi presentavano gente molto potente e mai una volta ho pensato: ah, questo può tornarmi utile. Non ho conservato neppure un biglietto da visita».
Perché?
«Non ho vanità. Ho sempre avuto uno sguardo trasparente, in passato anche inconsapevole. E poi io sono sempre stata una persona molto seria».
Seria ma con un’aria rock’n’roll.
«Il mio atteggiamento non è menefreghismo, è solo distacco».
Da cosa nasce il distacco?
«Non ho mai sentito, fin da Miss Italia, di appartenere al mondo dello spettacolo. Quando è partita la mia carriera, in realtà non avevo alcuna ambizione di fare l’attrice, io sognavo solo la ginnastica artistica: prima la ginnasta e poi l’insegnante».
Le dispiace non averlo fatto?
«Sì, da morire. Ancora oggi quando porto Tito in piscina mi incanto a guardare le ragazze del nuoto sincronizzato».
Perché ha smesso?
«Ero troppo alta, non avevo il physique du rôle».
Lo aveva per fare l’attrice.
«Mah insomma, mica tanto… camminavo malissimo, ero molto sgraziata».
Grazie alla bellezza però ha cominciato a fare l’attrice.
«Sì, è vero, avere un viso regolare e una bocca carnosa mi ha fatto fare una selezione di Miss Italia e quindi subito dopo il film con Michele Placido (Le amiche del cuore del 1992, ndr), ma poi l’aspetto non basta, devi sapere fare qualcosa in più dello sguardo seducente che è richiesto all’attrice bella. E, a conti fatti, della mia faccia carina poi non se ne sono fatti molto, per fortuna ho fatto altro».
Claudia Pandolfi: “A 50 anni ho raggiunto un obiettivo da sempre desiderato”
Si sente bella?
«Mi sento bellissima. Ogni giorno divento più bella e quando diventerò ottuagenaria sarò una dea».
[…] ha amici nel cinema.
«Sì, sono soprattutto persone di troupe, pochissimi gli attori. Ma è possibile anche andare d’accordo con gli attori».
Ma anche lei è un’attrice.
«Io non sono un’attrice, io faccio l’attrice».
Differenza?
«A me di questo mestiere piace il lavoro di squadra, stare sul set è come far parte di una carovana di cui tu sei un piccolo ingranaggio. Se sei troppo concentrato su di te, ti perdi tutto il bello. Ti allontani dagli altri».
[…] Che rapporto ha con i social?
«Splendido. Ne faccio ciò che voglio. Come per tutte le cose ci vuole il senso della misura: navigare un po’ è divertente, stare attaccati tutto il giorno al telefono è patologico. Le faccio un esempio. Che senso dà a un orecchino?».
Un orecchino?
«Già, è solo un orecchino, ingentilisce il viso, e basta, non è che dobbiamo stare tutto il giorno a parlare di pendenti, buchi alle orecchie, cerchi… è soltanto un accessorio, così come i social».
In tanti li abbandonano per preservare la propria salute mentale.
«Chi ne ha abusato fa bene a ritirarsi. Io non ho mai sperimentato l’eccesso».
È una persona equilibrata?
«Sì, posso dirlo con ragionevole certezza all’alba dei 50 anni. È ciò a cui ho aspirato per tutta la vita: un certo equilibrio. A volte vuol dire anche stare sul filo come un funambolo, altre è questione di avere il senso della misura».
Come ha trovato questo equilibrio?
«Sbagliando. E vedendo gli effetti di quegli errori: all’inizio era l’acne, poi il mal di pancia. Ho capito come funziono e ho aggiustato il tiro».
L’errore più grande?
«Fare cose per accontentare gli altri. Ciò che mi fa stare male non lo faccio più, le persone e le situazioni che mi fanno bene le tengo vicine. A volte è così facile essere felice».
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