Giorgia Soleri: “Aborto a 21 anni e tentato suicidio. Nel 2017 ho toccato il fondo. Incontro con Damiano? Non ve lo dico”. Giorgia Soleri sull’aborto a 21 anni, il tentato suicidio e non solo, la fotografa e influencer fidanzata con Damiano dei Maneskin, si racconta a cuore aperto in una intervista a “7” de ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Che infanzia è stata la sua?
«Difficile. Nata a Milano, i miei si sono separati che avevo quattro anni. E si sono separati male: mio padre aveva dei problemi (che poi ha risolto), mia madre ha chiesto l’affido esclusivo. Io nel mezzo. Cresciuta senza vedere mio padre per anni, mi ero quasi rassegnata quando, qualche settimana fa, lui si è presentato a sorpresa alla presentazione del mio libro. Non credo che si debba parlare di perdono ma di comprensione. I genitori non sono supereroi ma persone normali, che sbagliano, che soffrono, che hanno diritto a essere capiti come uomini e donne».
È stato da bambina che ha iniziato la psicoterapia?
«Più tardi, ma è stata utile per fare luce sulle mie ombre. Oggi comprendo che è tutto collegato: la depressione di cui ho sofferto, il dolore, l’ansia di libertà, l’aborto a 21 anni, il percorso femminista. Oscillo tra il buio e la luce, tra l’istinto a nascondermi e quello a liberarmi, anche dei vestiti. Certo, nel 2017 ho toccato il fondo e mi sono salvata per il rotto della cuffia».
Cioè?
«Ho tentato il suicidio. Ero depressa ma non lo sapevo, come capita a tante persone. Anche la depressione ha i suoi segnali ma possono essere diversi da persona a persona. Io stavo sempre a letto, quello che mi avrebbe potuto stimolare non lo faceva più. Poi ho provato a togliermi la vita. Ero arrivata al punto zero, potevo solo risalire o soccombere. Mi ha salvata mia madre: l’hanno avvisata, è venuta a prendermi, mi ha portato a casa sua e sono rimasta lì due mesi. Di nuovo farmaci, speranze, qualche illusione. Il malessere che poco per volta cede il posto a una forma di lucidità. Quanto vorrei che questi miei racconti fossero utili a qualcuno».
Giorgia Soleri: “Aborto a 21 anni e tentato suicidio”
Lo sono. Non crede?
«Mi hanno accusata di speculare sulla mia malattia, me ne hanno dette di ogni. Ma quando arriva una ragazza che mi scrive “Grazie a te ho dato un nome al mio dolore” allora scompare tutto».
Ha tanti «haters» sui social?
«Penso che i social siano uno specchio della realtà che viviamo. E io non dimentico che è stato grazie a un confronto sui social che ho intuito di avere la vulvodinia, poi confermata da una diagnosi. Certo, poi quando arriva tale Giacomo che pretende di spiegare a me il valore etico della depilazione, be’, allora mi viene da ridere».
Già, le ascelle non depilate e mostrate su Instagram.
«Ho cominciato con la vulva, per ragioni mediche. Mi piacevo, così ho smesso di depilare le gambe e le ascelle. Adesso ho smesso di togliere il baffetto e l’arco tra le sopracciglia. Sembra che la normalità sia essere senza peli e non scegliere di depilarsi. È questo che mi impressiona: il nostro corpo, il corpo delle donne, è ancora un terreno di battaglia eccome. Non voglio provocare, voglio solo dire alle ragazze di cominciare a stare bene con sé stesse».
[…] Come ha incontrato Damiano?
«Non lo sa nessuno e non lo dirò. Lo spazio privato per me ha ancora un valore».
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