Valeria Marini: “Siniscalchi? Facciamo l’amore dalla mattina alla sera. Fellini scrisse sul mio fondoschiena”. Valeria Marini su Siniscalchi e non solo, l’attrice sarda, 55 anni, parla del suo nuovo amore e ripercorre alcune tappe della sua carriera in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] Ha anche pensato di farsi suora?
«Veramente a quello ci ho pensato un anno fa, dopo tante difficoltà. Mi sono detta: ora prendo i voti e mi chiudo in convento. Ne ho parlato con mia mamma e con un sacerdote. Ma poi ho capito che questa scelta non può essere una fuga dalle difficoltà, non sarebbe giusto. La scelta giusta è pregare, aiutare gli altri ed essere una cattolica praticante».
E come la mettiamo con la castità fuori dal matrimonio?
«La religione ci pone dei limiti e poi sta a noi rispettarli. Per me la regola più importante è: rispetta il prossimo come te stesso. Comunque, sinceramente, la castità è contro natura…».
Se le chiedono che lavoro fa, cosa risponde?
«Faccio l’artista: sono una donna di spettacolo».
Ed è il lavoro che voleva fare da bambina?
«No, da piccola volevo salvare gli animali. Ho tanti ricordi belli nella tenuta dei miei nonni materni a Cagliari, con i coniglietti, le galline…».
Lei però è nata a Roma.
«Sono una sarda nata a Roma. In Sardegna mi sono trasferita a 7 anni dopo la separazione dei miei genitori. Ma io sono molto orgogliosa di essere sarda e di averne assimilato i valori».
[…] E da suo padre Mario cosa ha ereditato?
«Lui era un uomo fantastico, aveva un’azienda di autoricambi. Mi ha trasmesso l’etica del lavoro, ma soprattutto una grande dolcezza. L’ho vissuto poco, per via della separazione, ma ricordo le sue “sgnoccolate”: erano i nostri abbracci».
Suo fratello e sua sorella frequentano il suo mondo?
«No, sono riservatissimi. Fabio è avvocato e commercialista, Claudia gestisce un hotel a Roma. Siamo molto uniti, anche se poi ci vediamo tutti insieme solo a Natale, con le mie nipoti: Marta, Emma e Sara».
Valeria Marini: “Siniscalchi? Mi fa sognare”
[…] Il matrimonio con l’imprenditore Giovanni Cottone.
«Ho ottenuto l’annullamento dalla Sacra Rota. L’unica nota positiva è che al posto dei regali, avevo chiesto agli invitati delle donazioni per l’Amri, l’Associazione per le malattie reumatiche infantili del Gaslini, e la Fondazione Artemisia, che sostiene la ricerca sulle patologie della gestante e del feto. Sono stati raccolti 200 mila euro: almeno qualcosa di buono è stato fatto».
Oggi è innamorata?
Sbatte le ciglia. «Sì, ma non voglio dire il nome».
Le cronache rosa scrivono Eddy Siniscalchi, imprenditore napoletano. Avete vent’anni di differenza: lui ne ha 35.
«L’età è solo un numero. È meraviglioso, mi fa sognare, mi chiama “Vita mia”. Facciamo l’amore dalla mattina alla sera».
Pensa di essere stata sfortunata finora?
«Ho pagato lo scotto della mia popolarità».
Vittorio Cecchi Gori sembrava un grande amore.
«Lo è stato. Gli ho voluto bene, ho affrontato grosse difficoltà al suo fianco. Ma non è una medaglietta da mettere al petto, amore è anche questo».
È vero che ha venduto un appartamento per aiutarlo economicamente?
«Era già un po’ in difficoltà quando l’ho incontrato. E sì, è vero. Ma anche adesso, se ha bisogno, io per lui ci sono».
Almeno quei soldi glieli ha restituiti?
«Parliamo d’altro».
Il lavoro è sempre stato un punto fermo. Di cosa è più orgogliosa?
«Intanto non posso dimenticare il Bagaglino di Pingitore, che mi ha lanciata. Poi, forse, se devo scegliere altre due esperienze, di sicuro una è il film con Alberto Sordi e l’altra Sanremo con Mike Bongiorno e Piero Chiambretti».
Com’è lavorare con Sordi?
«Era un uomo di una simpatia travolgente, aveva dentro di sé tutti i personaggi. I suoi film nascevano dalla lettura dei giornali: vedeva una notizia, chiamava il suo sceneggiatore, Rodolfo Sonego, e scriveva il film».
Valeria Marini: “Siniscalchi? Facciamo l’amore dalla mattina alla sera”
La chiamò per l’ultimo: «Incontri Probiti».
«Quando mi arrivò la telefonata pensai a uno scherzo, ero in America. Poi, mi diede appuntamento da Rocchetti, dove doveva provare delle parrucche, e mi aprì lui la porta: non riuscii a spiccicare parola. Mi chiamava “Bella mia”. Durante le riprese, quando guidavo io la macchina, mi diceva sempre di stare attenta! Per due anni sono stata la donna più premiata d’Italia: mi voleva al suo fianco».
[…] Com’è stato lavorare con Sofia Coppola?
«Beh, era solo un cameo: doveva farlo Raffaella Carrà, ma non poteva e hanno chiamato me. Girammo allo Smeraldo a Milano: mi colpì il silenzio sul set. Lei è molto dolce: entrambe festeggiamo il compleanno il 14 maggio, mi portò a cena fuori».
Zeffirelli?
«Un faro. Ho avuto la fortuna di frequentare la sua casa: era come entrare in un mondo incantato, arricchiva l’anima».
Fellini?
«Ho un ritratto di Rinaldo Geleng: sul mio fondoschiena Federico scrisse “Ho deciso abito qui”».
[…] Proposte indecenti?
«Le ho sempre evitate. Se arrivano, e sono arrivate, sta a te girare i tacchi e andartene».
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