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Crisi governo, Conte: “Noi umiliati da Draghi, resteremo a una condizione”

Crisi governo, Conte: “Noi umiliati da Draghi, resteremo a una condizione”. Crisi governo, Giuseppe Conte parla delle decisioni del Movimento 5 Stelle in merito all’appoggio, o alla dipartita, a questo esecutivo.

“Senza risposte chiare e se non ci verrà garantito rispetto, il M5s non potrà condividere una responsabilità diretta di governo. Ci sentiremo liberi, sereni, ancor più responsabili, di votare e partecipare, in prospettiva che ci sia una prossima azione di governo, su quello che serve al Paese, senza alcuna contropartita politica. Non abbiamo detto no alla fiducia, la nostra è stata una reazione a una chiusura totale che ha rasentato la umiliazione politica alle nostre richieste sul dl aiuti”.

“Con spirito costruttivo abbiamo invitato il premier a confrontarsi sulle priorità che esprimono il nostro disagio politico e i modi per superare emergenza economico sociale. La risposta non è ancora pervenuta, c’è stata qualche generica apertura su alcune delle urgenze segnalate ma nessuna indicazione concreta”, spiega Conte.

Come noi ci assumiamo la responsabilità dei nostri comportamenti, anche Draghi si assume la responsabilità della sua decisione. Le dimissioni del presidente intervengono in un momento in cui l’ultimo voto di fiducia espresso certifica che esiste una maggioranza che gode di ampi margini numerici”, sottolinea Conte.

Crisi governo, Conte: “Noi umiliati e ricattati”

“Qualcuno ha parlato di ricatto da parte del Movimento 5 Stelle, ma il ricatto l’abbiamo subito noi. La nostra posizione è stata chiara. Io stesso l’ho anticipata al premier Draghi, spiegando che la nostra non era una contrarietà alla fiducia ma linearità e coerenza rispetto a un atteggiamento incomprensibile di totale chiusura, che ha rasentato l’umiliazione politica”.

“Dimissioni Draghi? Il presidente del consiglio ne ha tratto le conseguenze che ha ritenuto. Confidavamo che potesse optare per un percorso diverso. Ritenevamo giusto anche alla luce della forzatura che era stata operata nei nostri confronti e nei nostri principi che non fosse attribuita a questa nostra non partecipazione al voto il significato di un voto contrario alla fiducia”.

“Questo esecutivo è nato con un voto online della comunità 5 stelle che ha condizionato il nostro sostegno alla realizzazione della transizione ecologica. Nessuno può chiedere i nostri voti per nuove trivellazioni nell’alto Adriatico, nel caso si voglia tornare a costruire nuove centrali a carbone o nuovi impianti di termovalorizzazione”, ha ricordato il leader del Movimento.

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