Crisi gas, Gazprom riduce forniture all’Italia: lampioni spenti e meno riscaldamento. Il piano. Sono tre i livelli di allarme per la crisi del gas con il taglio delle forniture dalla Russia e l’Italia al momento è ferma al primo. Ma se Mosca dovesse sospendere in via definitiva le forniture alla Ue (a cui l’anno scorso aveva assicurato il 44% del suo fabbisogno), il governo sarebbe costretto a far scattare la fase di emergenza. Tra le misure: lampioni spenti e meno riscaldamento, nelle abitazioni anche due gradi in meno e previsto un razionamento. Intanto la Russia annuncia la riduzione di un terzo delle forniture al nostro Paese
Come si legge in una nota di Eni, “Gazprom ha comunicato che nella giornata di lunedì fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni. Eni fornirà ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi”.
Crisi gas, Gazprom riduce forniture all’Italia
Il piano per affrontare l’emergenza gas prevede quindi una serie di interventi che vanno dal razionamento del gas alle industrie energivore al maggior utilizzo delle centrali a carbone per la produzione di elettricità. Ma, come riporta La Repubblica, anche l’introduzione di politiche di austerity dei consumi.
Tra le ipotesi ci sono quella del riscaldamento più contenuto, con tagli fino a due gradi della temperatura nelle abitazioni e negli uffici, risparmi sull’illuminazione pubblica, con orario ridotto di accensione dei lampioni sulle strade. Questi provvedimenti dovrebbero durare fino a quando il gas russo non verrà sostituito da forniture provenienti da altri Paesi.
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