Giovanna Rei: “Social hanno creato gap generazionale. TikTok mi ha stupito un aspetto. E sul mare…”. Giovanna Rei sui social è non solo, l’attrice napoletana, 47 anni, parla tra le altre cose anche dell’exploit ottenuto con il suo video pubblicato su TikTok in una intervista a ‘Il Giornale’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Che effetto le fa aver spopolato su un social “così giovane”?
“Sono davvero stupita di questo gap generazionale che hanno creato i social in particolare TikTok. È notevole, al pari degli analfabeti di inizio secolo con gli alfabetizzati. Molto è frutto della globalizzazione geografica e sociale per cui sono un po’ distante e guardinga da questo mondo social che ha sdoganato la recitazione e il doppiaggio talvolta ben fatto. Ha dato una svolta al senso del ritmo e del movimento armonioso. Insomma, molti ex pezzi di legno si sono ravveduti e tanti talenti manifestati. Resta comunque un mondo affascinante che intendo esplorare e riguardo alla sensazione provata per le numerose visualizzazioni mi sento lusingata, specie perché i commenti arrivano da ragazzi e ragazze che all’epoca erano molto piccoli”.
Giovanna Rei: “Social hanno creato gap generazionale”
Un ricordo sul set di Anni 50?
“Abbiamo girato a Capri e già è stato bellissimo ed ho un sacco di ricordi legati all’attore Enzo Cannavale nel ruolo di Don Peppino, ai fratelli Vanzina (in particolare a Carlo) e Ezio Greggio che era un maresciallo dei carabinieri giunto sull’isola da Bassano del Grappa. Con me sono stati tutti molto affettuosi e soprattutto mi stimavano come attrice. “Anni ’50” è stato poi legato a una misteriosa magia. Avevo da poco perso mia sorella ed io stavo cercando, attraverso la recitazione, la vita degli altri – parlo dei personaggi da interpretare – di attutire quel dolore immenso che ancora non mi abbandona.
La nostra psiche è complessa, talvolta trova la via d’uscita attraverso l’inconscio ed io per non lasciarla del tutto andare, avevo trovato un modo: quello di acquisirla e di farla vivere attraverso me. È tutto molto difficile ma poi col tempo mi è divenuto chiaro. Carmela è, inconsapevolmente un omaggio a lei, a Imma. Era in qualche modo lei. Non intendo trasmettere tristezza, ma il mio è un messaggio di speranza per tante persone che stanno vivendo o hanno vissuto un dolore simile. La chiave è sempre l’amore in ogni sua forma”.
[…] Che rapporto ha con il mare di Napoli, la sua città?
“Il mare? È buffo, mia madre mi racconta che sono stata concepita al mare, quindi l’illusione di essere un po’ sirena ci sta sempre. (E ride). Il mare è terapeutico, produce endorfine e dopamina. Un vero toccasana. Aprire gli occhi al mattino e guardarlo mentre faccio colazione non ha eguali”.
Prossimamente, la vedremo nel film “Quel posto nel tempo” accanto a Leo Gullotta. Ci può anticipare qualcosa sul suo personaggio e sul tema narrato?
“Il tema del film è tosto, l’alzheimer che ha toccato e tocca moltissime famiglie. Un film che fa riflettere, che entra nella mente dell’ammalato stesso e che fa vedere cosa prova il suddetto nelle fasi iniziali di questa terribile malattia. Si sta tra l’impossibilità di arrestare il repentino deterioramento della memoria ed esserne consapevole, fino a raggiungere la fase delete. Io sono Amelia, la moglie dell’ammalato (Leo Gullotta che Mario, un direttore di orchestra in pensione che trascorre i suoi giorni in un resort di lusso nel sud dell’Inghilterra). Un film intenso, ma credo sia anche compito del cinema quello di lasciare qualcosa. Poi abbiamo girato a Napoli e questa cosa mi ha emozionata”.
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