Isabella Ferrari: “Aborto? Ero una ragazzina, provo dolore. Ho subìto prevaricazione maschile costante”. Isabella Ferrari sull’ aborto e non solo, l’attrice piacentina, 58 anni, ripercorre un momento difficile della sua gioventù in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] Era una ragazza ribelle?
«Né ribelle né trasgressiva. Sono arrivata da Piacenza a Roma che ero minorenne, accompagnata da mio zio camionista. Papà commerciava in bestiame. Ho incarnato il sogno di mia madre. Non ho avuto il tempo di pensare a cosa mi sarebbe piaciuto fare. Sono stata trascinata dalla sua energia, portata con le unghie e con i denti, a 15 anni, a Miss Teenager Italia».
«Bellissima», il film di Luchino Visconti è lei…
«È la mia storia. I miei 20 anni non sono stati interessanti perché ho subìto il fascino che avevo, il successo in tv e al cinema. Per questo non ho nostalgia di nulla».
[…] Essere «femme fatale» passati i cinquant’anni?
«È faticoso. Sono una donna invecchiata bene, posso dire ancora bella. Ma è difficile pensarmi così. Continuo a lasciare tracce di me, essere o non essere protagonista di un film non conta più di tanto».
Quella scena di «Caos Calmo», la sodomia…
«Solo perché lui è Nanni Moretti ha fatto scandalo. Non c’è nulla di torbido in quella scena. Il vero scandalo è la notizia orribile delle restrizioni dell’aborto in USA. Pensavo: se tornassi indietro, rifarei quello che ho fatto».
Isabella Ferrari: “Aborto? Ero una ragazzina, provo dolore”
A cosa si riferisce?
«Agli aborti. Non ne ho mai parlato. Mi è capitato da ragazza…Ci ripenso con dolore, ma senza sensi di colpa. Prima della vita di un embrione viene la vita della donna. Io sono per quella libertà. Si rischierà di morire con gli aborti clandestini, è un tornare indietro orribile».
Se la sente di raccontare?
«Avevo 17 anni, troppo giovane, sentii che quel fidanzatino di Piacenza non poteva essere l’uomo della mia vita, ed è sempre una decisione femminile, per fortuna ero accompagnata da mia madre, non avrei saputo come affrontare la cosa».
Lei così bella avrà avuto chissà quante proposte indecenti.
«Sono stata ossessionata dall’essere maschile. E’ stato faticoso. Ho cercato di gestire queste situazioni con registi, attori, produttori, il mio insegnante di recitazione, Franco Califano…Il Me Too è stata una liberazione. Certe cose non succederanno più. Ho subìto una prevaricazione maschile fastidiosa, costante, arrogante. Non sopporto le donne che denunciano di essere state aggredite vent’anni prima in una stanza d’hotel».
[…] È stata tradita, ha tradito?
«In passato si è tanto parlato di una mia storia d’amore, quando nel 1982 in una discoteca mi innamorai di Roberto Rossellini, ero così giovane e non pensavo si scatenasse quel putiferio. Lui era il fidanzato di Carolina di Monaco. Ho sofferto tantissimo l’infedeltà di alcuni fidanzati. Io ero molto bella, voluta, desiderata. E nello stesso tempo tradita brutalmente».
[…] Sua madre ha scelto per lei la vita che doveva vivere. La fama, il successo. L’ha mai rimproverata?
«Ho pudore a raccontare l’inconscio materno. L’ho superato, l’ho trasformato. A me sembra di ricominciare ogni giorno, come donna, come madre, come moglie»
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