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Presunto razzismo, dubbi sulla pizza e Calcio polveriera: Napoli ossessione estate 2022

Presunto razzismo, dubbi sulla pizza e Calcio polveriera: Napoli ossessione estate 2022. In uno dei suoi ultimi viaggi a Napoli, Papa Francesco disse che “a Napoli non è facile vivere, ma non è mai stato difficile”. Di certo diventa tutto più complicato se una città impegnata a cercare riscatto viene sistematicamente attaccata sulla stampa nazionale, praticamente ogni giorno, per un motivo o per un altro. E l’estate 2022 è iniziata proprio all’insegna delle bufale e dei presunti difetti.

La lista è lunghissima, elencare tutti gli attacchi e gli scivoloni porterebbe via tutto il vostro e il nostro tempo. Tre episodi però sono emblematici, perché vanno a colpire alcune delle caratteristiche che meglio descrivono l’indole dei napoletani: accoglienza, eccellenze culinarie e passione per lo sport. Dal presunto razzismo ai danni di Koulibaly, passando per le classifiche di Calcio estive (mai azzeccate), fino ad arrivare ai dubbi di Briatore sulla pizza a 4 euro.

Presunti episodi di razzismo su Koulibaly

Qualche giorno fa tra le righe de ‘Il Giornale’ è apparso un articolo di calciomercato che, riferendosi a Koulibaly, scriveva che ha dovuto sopportare le peggio cose ai piedi del Vesuvio, “è stato schivato per strada”, “la scimmia”, e non solo. Uno scivolone smentito ancor prima di essere concepito, visto che in occasione di un match contro il Carpi, i napoletani presenti allo stadio ‘Diego Armando Maradona’ (allora ancora ‘San Paolo’) si presentarono sugli spalti con migliaia di maschere raffiguranti proprio il volto di Koulibaly.

Tra l’altro Kalidou, per gli amici Gennaro, è spesso vittima di insulti razzisti, ma non a Napoli, bensì nei vari stadi italiani, come del resto lo sono i tifosi del Napoli. Ad ogni modo, ci ha pensato lo stesso difensore senegalese a difendere il suo popolo con un storia Instagram che ricorda proprio l’episodio di Napoli-Carpi. Una chiara dimostrazione di una riconoscenza e di un legame che vanno al di là del calcio e che irridono certe illazioni.

Napoli polveriera, Inter, Juventus e Milan alla grande?

Sempre per restare in tema Calcio, mi lascia perplesso l’analisi minuziosa fatta dai maggiori quotidiani sportivi sulle operazioni di calciomercato del Napoli, sugli umori della piazza e sullo stato d’animo di calciatori/dirigenti/magazzinieri e persino del fruttivendolo ambulante che passa per Castelvolturno. Oltre ovviamente alle emozioni/sensazioni di De Laurentiis, suo figlio Edo e il cane e Spalletti che, a detta di alcuni super direttori, sarebbe ai ferri corti col patron azzurro.

Tutto fantasticamente raccontato mentre il Napoli comunque si muove sul mercato attestandosi, ad oggi, tra i club che hanno speso di più (ha già investito oltre 40 milioni per Olivera, Kvaratskhelia e il riscatto di Anguissa). In altre piazze si registrano invece quasi esclusivamente uscite (vedi Kessié, Perisic, Dybala) e caccia senza soste a parametri zero e prestiti. Chi ha una visione più ampia non può non immaginarsi i dirigenti di Inter, Juventus e Milan (nei guai coi conti) con la mano tesa verso i ricchi colleghi dei maggiori club europei a chiedere esuberi e sconti su di essi. Eppure queste piazze sono felici, stando ai quotidiani che ogni giorno accostano questo o quel campione ai club suddetti.

La ciliegina Briatore completa Napoli ossessione estate 2022

A conclusione dello scintillante avvio stagionale, è di qualche giorno fa l’uscita di Flavio Briatore a proposito delle pizze a 4 euro. Secondo il noto imprenditore piemontese, 72 anni, una pizza venduta a 4 euro non può essere di qualità perché quella che vende nei suoi ristoranti, aperti da poco, può arrivare a costare 65 euro. In realtà a Napoli la pizza costa anche meno di 4 euro, ma parliamo di quella piccola, servita per strada solitamente a portafogli (piegata due volte). Il prezzo della pizza Margherita nelle migliori pizzerie napoletane varia dai 5 agli 8 euro.

Ovviamente stiamo parlando della migliore pizza al mondo, farcita  con i prodotti migliori, certificata dall’Unesco che ha riconosciuto ed inserito ”L’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” come parte del patrimonio culturale dell’umanità. Un dettaglio forse sfuggito al neo esperto di pizza Briatore, supportato da qualche pizzaiolo napoletano in cerca di attenzioni. C’è chi l’ha definito genio, per me chi crede che una pizza di qualità non possa essere venduta a 4 euro, non sa nemmeno cos’è una pizza, o semplicemente non l’ha mai mangiata a queste latitudini.

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