Lubamba: “Nuovo film? Grande esperienza. La galera mi ha cambiata. Amore? Il mio uomo deve essere così…”. Sylvie Renée Lubamba a 50 anni si rimette in gioco davanti alla macchina da presa, nei panni di una preparata e battagliera insegnate di una scuola con allievi difficili, dei veri bulli, nel film Bullyng giovani ragazzi di Nicola Palmese.
«Un tema di grande attualità che vuole spiegare il fenomeno del bullismo, nella sua drammaticità, soprattutto tra le mura scolastiche. Una grande esperienza per me, dopo gli anni duri del carcere. Ho pagato con 3 anni e 4 mesi e proprio in galera ho ritrovato la fede e le persone che mi hanno aiutato a superare quel buio momento della mia vita», dice in una intervista a ‘Libero Quotidiano’.
A proposito del passato, l’attrice ripercorre alcune tappe. Ad esempio nel ’92 partecipò a Miss Italia ma non andò bene. «Fui la prima donna di colore, ma non arrivai fino in fondo perché mi squalificarono a causa di alcune foto nude, che qualcuno mandò in giro. Comunque, vinsi il titolo di Miss Toscana».
Lubamba: “Nuovo film? Grande esperienza”
Poi il grande salto in tv con Chiambretti nel varietà Markette, tutto fa brodo, in onda su La7 dal 2004 al 2008. «Bei tempi. Ma non rimpiango niente. La prima volta che commisi il reato fu nell’estate del 2002: andai con tutta la mia famiglia, la mamma e le mie due sorelle, in Sardegna e spesi 60 mila euro. Mi hanno arrestato 12 anni dopo, quando ormai pensavo che tutto fosse andato in prescrizione. Ma è acqua passata, anche se è una esperienza che ti segna la vita».
Oggi l’ aiuta molto la fede. «Vede, ho avuto dei segnali in questo senso: sono stata scarcerata il 25 dicembre 2017, proprio a Natale. E nel 2015, il Giovedì Santo, Papa Francesco fece visita ai carcerati. Su 250 detenuti io fui tra le sei donne a cui il Santo padre lavò i piedi. Non lo dimenticherò mai. Ed eccomi qui in questa mia nuova avventura cinematografica».
Oggi però si dichiara casta da diversi anni nonostante abbia ricevuto proposte da uomini facoltosi. «Se dovesse però arrivare l’uomo giusto, deve essere una persona comprensiva, di grande aperura mentale, senza pregiudizi, sempre pronto a cogliere le sfide della vita e possibilmente che condivida la fede con me».
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