Jessica Chastain: “Mio marito? Ha soprattutto una qualità. Non avrei mai accettato Scene da un matrimonio senza riadattare”. Jessica Chastain sul marito e non solo, l’attrice e produttrice statunitense parla della condizione femminile nel mondo dello spettacolo in una intervista a ‘Io Donna’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Passettini o passi da gigante per le donne nel mondo dello spettacolo?
“Passi da colossi! Guardi cosa è successo nell’ultimo anno agli Oscar, al Sundance, a Cannes, a Venezia: quasi tutti i premi più importanti sono toccati ad attrici e registe. E non perché in passato non ce ne fossero di talento, ma semplicemente perché alle donne veniva negata la piattaforma per raccontare le loro storie, e in quel modo venivano tagliate fuori. Ora non torneremo più indietro”.
Si raccontano senza dubbio un numero maggiore di storie dalla prospettiva femminile. La serie tv Scene da un matrimonio ne è un buon esempio.
“Non avrei mai accettato di fare l’adattamento della serie di Ingmar Bergman se non avessimo modificato il personaggio interpretato allora magistralmente da Liv Ullmann, e ridefinito il ruolo di Marianne. Ora è lei, e non il marito, a sconvolgere la loro relazione e far saltare il matrimonio. Mi affascinava l’idea di esplorare quel personaggio che nel primo episodio è invisibile, ha paura di vivere e pensa di non aver diritto alla felicità e alla stabilità; si trasforma quindi in una donna sull’orlo di una crisi molto seria, infine comincia a capire che l ‘unico modo per essere libera e indipendente è mettere in discussione la vita coniugale”.
Si è mai sentita invisibile quando era una giovane donna, e stava crescendo?
“Più che invisibile direi inascoltata. Noi donne siamo sempre visibili, osservate, guardate. Ma mai considerate sullo stesso piano. E io è proprio là che voglio stare”.
Jessica Chastain: “Mio marito? Ha soprattutto una qualità”
Il film affronta anche la questione del potere – e dei limiti – della tecnologia. Lei che cosa ne pensa?
“Ne parlo spesso con i miei amici. Certo, dipende da come vuoi usarla. L’intelligenza artificiale, per esempio, potrebbe aiutare gli esseri umani in mille modi, magari a non inquinare più il nostro pianeta. Se guardiamo al passato, alle grandi rivoluzioni – la stampa, la rivoluzione industriale – all’inizio erano tutti terrorizzati, e ora sta succedendo lo stesso con il mondo dei robot. La paura non aiuta, e a me non va di esserne guidata, sono fatta così”.
Lei ora è madre. Quale messaggio vorrebbe più di altri trasmettere ai suoi figli, alle nuove generazioni?
“Continuo a ripetere ai ragazzi intorno a me, specie negli Stati Uniti: “Potete diventare ciò che volete, ma dovete lavorare e faticare più duramente di tutti”. Aggiungo poi che io ne sono un esempio vivente: chi l’avrebbe mai detto che ce l ‘avrei fatta? Bisogna avere ben chiaro che niente ti viene regalato”.
Ultima domanda. Cosa rende suo marito Gian Luca Passi de Preposulo “una persona meravigliosa”, per usare una sua espressione?
“Una cosa molto bella di Gian Luca è che non è mai allarmista. Se nasce un problema cerca una soluzione, invece di girarci attorno come una trottola impazzita. In ogni situazione critica si può trovare un’idea, un’opportunità. Avere vicino una persona che insieme a me sa affrontare le contrarietà e andare avanti… Direi che è una delle cose più belle che mi potesse capitare”.
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