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Caterina Guzzanti: “Nero a metà? Elisa mi diverte per certi aspetti. Ira ho inforcato il filone mamme”

Caterina Guzzanti: “Nero a metà? Elisa mi diverte per certi aspetti. Ira ho inforcato il filone mamme”. Caterina Guzzanti su Nero a metà e non solo, l’attrice comica e imitatore romana, 45 anni, parla a tutto tondo in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi

Non aveva detto che voleva fare l’attrice drammatica?
«Sì, ma non me lo fanno fare! Mi offrono un personaggio che inciampa, che perde il proiettile, che sbatte su uno spigolo, a cui casca la borsa o il bicchiere di mano… Ma piano piano riuscirò a sfondare questo muro di “mono-visione”!».

Intanto la sua Elisa è molto simpatica.
«Elisa è un personaggio che mi sono divertita a interpretare, sembra talmente fuori dal mondo, è una ottimista ma anche una meticolosa, si mette lì con i suoi metodi all’antica, adopera il righello, disegna pupazzetti, non usa il computer. Ed è molto testarda, anche in amore non accetta un rifiuto, vuole provare a oltranza a riconquistare il sovrintendente Bragadin».

[…] Lei ha mai fatto “pazzie” per amore?
«Beh, sono stata molto insistente e in alcuni casi ho avuto ragione. Diciamo che dopo una certa età l’orgoglio lo metti da parte e punti alla chiarezza più che all’effetto sorpresa o all’effetto mistero: “Avrà capito il mio sguardo?”. Dopo i 40 anni se non sono certa, chiedo direttamente».

[…] E nel lavoro per un ruolo ha mai inseguito qualcuno?
«No, sono proprio negata, qui sono molto orgogliosa. Anzi non voglio sentire di aver forzato la mano in nessun modo, cammino circospetta e defilata, chi mi vuole mi chiama. Forse dovrei, strategicamente, invertire i due atteggiamenti».

Caterina Guzzanti: “Nero a metà? Elisa mi diverte”

Una volta ha detto che per i suoi personaggi “ruba” sempre qualcosa alle persone che conosce.
«Per Elisa mi sono ispirata a un’amica, al suo modo di stupirsi continuamente anche per delle cose che non sono stupefacenti, l’essere sempre solare e pronta a sorridere, a entusiasmarsi di ciò che le racconti: ti guarda negli occhi e vuole prima di tutto sapere come stai».

[…] Di parodie lei è una specialista: politiche, giornaliste, miss, giovani viziate… Ce n’è una che ha amato di più?
«Ho amato tutti i personaggi che ho inventato. Non faccio imitazioni, mi annoia, c’è chi è più bravo di me. Su richiesta, se serve, lo faccio. Ma di solito amo le persone che incontro e che mi colpiscono, specialmente nel linguaggio. La mia Miss Italia parlava come le ragazze di periferia degli Anni 90. Orsetta Orsini è stato il concentrato del mio filone bambinesco».

Oggi quale categoria potrebbe ispirarla?
«Adesso, volente o nolente, ho inforcato il “filone mamme”. Avendo un figlio di 7 anni mi trovo a confrontarmi con il calderone della maternità, è un contenitore che rispetto molto anche se loro mi fanno molto ridere. Stiamo a un passo dalla terza guerra mondiale e ci sono dieci post nelle chat delle mamme su “dove trovo le migliori bomboniere per la mia principessa”».

«Siccome nulla mi fa ridere, rido per cortesia»: è sua questa frase?
«L’ho detta l’anno scorso quando ho fatto “LOL: Chi ride è fuori”. Era una provocazione, ovviamente. Per fortuna rido. È che sono viziata dalla mia famiglia, da mio fratello Corrado e mia sorella Sabina, sono cresciuta con “Avanzi” e, avendo frequentato sempre comici e altri colleghi, sono molto allenata a capire la battuta che si prepara e sta arrivando».

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