Gerry Scotti: “Tv italiana meglio che all’estero, i provinciali criticano. Sono due i programmi preferiti”. Gerry Scotti sulla Tv italiana e non solo, il conduttore veste i panni del telespettatore e racconta dei suoi programmi preferiti in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Gerry, lei è un bravo conduttore, ma è anche un bravo telespettatore?
«Sì, sono di bocca buona ma sono educato e non sono un fanatico. Per deformazione professionale guardo tutti i programmi nuovi, almeno una serata. E perché so quanta fatica e quanto lavoro c’è dietro le quinte, non direi mai: “Lo avrei fatto meglio io”. In generale, bisognerebbe essere meno provinciali, senza criticare troppo la televisione italiana. Io guardo spesso i format esteri e devo dire che la nostra è una tv di qualità, fatta bene. Tuttavia se una cosa non mi piace, basta: non la guardo più. Esiste il telecomando… allora usiamolo!».
Si raccapezza con tutti i telecomandi che ormai abbiamo in casa? Quello per la tv lineare, quello per lo streaming, quello per la pay tv, quello per il lettore dvd…
«Direi che sono sufficientemente tecnologico per districarmi, sì. Invece i miei suoceri, che sono più in là con gli anni, ogni tanto hanno bisogno di essere “teleguidati” al telefono per capire quali tasti schiacciare per poter passare dal digitale al satellitare… Quanto al lettore dvd, l’ho eliminato da poco, non lo usavo quasi più. Però ho conservato tante cose, anche mie, registrate su vari supporti: prima su vhs, poi su dvd, poi su chiavetta… Adesso si trova tutto online».
Gli italiani guardano la tv almeno tre ore al giorno. Si attesta su questa media?
«Dal lunedì al venerdì un po’ meno: sulle due ore. Che poi vuol dire: un tg al mattino e un film o qualcos’altro la sera. Recupero nel weekend, con lo sport: guardo le gare motociclistiche, l’automobilismo, il ciclismo e tutte le partite di calcio. Sei ore di tv il sabato e la domenica mi riportano sulla media nazionale (ride)».
Gerry Scotti: “Tv italiana? Criticare è da provinciali”
[…] Mentre guarda la tv, mangia o assaggia qualcosa?
«Non guardo la tv durante i pasti: è un’abitudine che avevo in passato e che ho abbandonato negli anni. Un’eccezione la facciamo durante le partite: lì c’è sempre qualche dolcino da spizzicare o un bicchierino d’amaro da sorseggiare».
[…] Entriamo nello specifico dei generi. Iniziamo dal suo “regno”: l’intrattenimento. Cosa le piace e che cosa invece l’ha stancata?
«Guardo sempre volentieri “Amici” di Maria De Filippi e “Tale e quale show” di Carlo Conti. E devo dire che se ho gente a casa e la sera c’è “Tú sí que vales”, anche se sono fra i protagonisti dello show mi piace guardarlo perché è un varietà che incuriosisce e mi sembra di vedere sempre una cosa diversa. Sui reality, invece, che hanno dominato per un lungo periodo, sono scettico: prima avevano ognuno le proprie peculiarità, adesso invece mi sembrano un po’ tutti uguali, quasi indistinguibili».
Passiamo all’attualità: meglio i telegiornali classici o i canali all news?
«Alle otto di sera non ce n’è per nessuno: guardo sempre il Tg5. Ma i canali all news di Sky, della Rai e Tgcom24 sono perfetti per informarsi anche su altri dispositivi durante la giornata: sul tablet, sul cellulare, sugli schermi in giro».
Lei è un fan dei talk show politici e di approfondimento?
«Dipende dal tema, purtroppo ultimamente siamo concentrati sulla tragedia dell’Ucraina, ma anche dagli ospiti. In base a cosa mi interessa posso guardare Giovanni Floris, Corrado Formigli, Bianca Berlinguer… La nostra squadra Mediaset mi piace molto: Nicola Porro, Paolo Del Debbio, Mario Giordano, ciascuno con il suo stile di conduzione. Quando non la faccio ovviamente guardo “Striscia la notizia” e poi non posso fare a meno di vedere il “Maurizio Costanzo Show”: lo vorrei tutte le sere!».
Gerry Scotti: “Tv italiana? Meglio che all’estero”
Le sue serie preferite?
«“Babylon Berlin”, con la splendida colonna sonora di Bryan Ferry. E “Peaky blinders”».
Quando ci sono diverse stagioni, le guarda tutte d’un fiato?
«Gabriella, la mia compagna, potrebbe andare avanti all’infinito. Io invece sono uno che gli episodi li centellina, piano piano».
Riguarda i telefilm del passato?
«Sono pazzo del tenente Sheridan, ho appena visto che hanno messo delle chicche su RaiPlay».
[…] Altre passioni?
«I documentari di storia, geografia, archeologia, musica. Mi hanno tenuto compagnia in convalescenza quando ho avuto il Covid e li guardo spesso per rilassarmi».
[…] Ci raccontava prima che ha conservato le registrazioni di alcune sue cose televisive. Per caso ha anche il nastro del suo debutto nel 1983 a “Deejay Television”?
«No, quello no. Ma ogni tanto emerge da qualche archivio nei sottoscala di Mediaset e lo ripropongono nei filmati in cui si ripercorre la mia carriera».
L’anno prossimo come festeggerà i suoi 40 anni di tv?
«Lavorando, suppongo».
Una puntata celebrativa di “DeeJay Television”?
«Sarebbe divertente. Una sola però, in seconda serata. Non amo le (auto)celebrazioni, i lustrini…».
Ma cos’è rimasto del Gerry degli inizi? Cosa c’è di quel ragazzo che aveva i capelli lunghi nel Gerry di oggi, sempre gioviale, a “Caduta libera” come dietro al bancone di “Striscia”?
«Quasi tutto. Mi ritrovo nelle stesse caratteristiche professionali, nel rispetto dei telespettatori, negli atteggiamenti. Ho gli stessi amici di sempre e sono innamorato delle stesse cose: della bella musica, della radio e della buona tv».
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