Kim Rossi Stuart, la moglie Ilaria Spada: “Provo ancora disagio per quell’immagine di me”. Kim Rossi Stuart, la moglie Ilaria Spada si racconta, l’attrice parla a tutto tondo della sua carriera e del matrimonio con l’attore in una intervista a ‘Vanity Fair’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Com’è la divisione dei compiti in famiglia? Kim è di supporto?
«Io e mio marito siamo complementari: dove non arriva l’una, subentra l’altro. Sempre con una certa dose di improvvisazione».
E noi che la pensavamo calma perché organizzata!
«Per amiche e conoscenti resto quella svampita, tipo la pesciolina smemorata Dory. Questa è l’immagine che hanno di me. Magari mi dimentico di rispondere a un messaggio, di richiamare: è che non ho un buon rapporto con la tecnologia. In più, casa è tana e il cellulare un intruso».
È da un po’ che combatte con un’immagine che non le corrisponde.
«Ho compreso che il mio percorso è stato perfetto, perché mi ha portato fino a qui».
Kim Rossi Stuart, la moglie Ilaria Spada: “Provo ancora disagio per quell’immagine”
Breve riassunto per chi era distratto: ha partecipato a Miss Italia e alle selezioni di Veline, ha ballato a Ciao Darwin e a Libero, tra un’inquadratura sexy e una foto alle feste sui giornali di gossip.
«Tutti programmi per famiglie. Però mi è dispiaciuto usare la femminilità per compiacere lo spettatore maschio, una questione che ancora mi scalda parecchio. Non c’è nulla di male in un bel corpo, ma quando viene strumentalizzato non ci sto: ricordo di aver provato disagio allora, nonostante l’abbia considerato parte del gioco… Ero giovane, stavo iniziando a scoprire il mondo… A mia nipote, una splendida dodicenne, dico sempre di non rincorrere il compiacimento, di non affidarsi allo sguardo degli altri per sentirsi giusta e di non commettere errori che in realtà condizioneranno più di quanto si immagini».
Lei com’era a quell’età?
«Un maschiaccio: vestivo pantaloni con le tasche, canotte e scarpette da “surfistella”. Andavo nella scuola ritenuta dalle mie parti l’emblema del comunismo, ma avevo amici a sinistra, a destra, al centro…».
Che cosa pensa se rivede una sua foto del 2002 alla conduzione dello Zecchino d’Oro?
«Penso che fino a quel giorno, a Bologna, ero convinta che i bambini non mi piacessero e che non fossi in grado di comunicare con loro. Sono sempre stata la piccola di casa, coccolata e viziata: non mi ero mai trovata nella condizione di dover accudire. Lì invece ho detto: “Fermi tutti, io sto benissimo con i bambini. Con i bambini e con i matti!”».
Kim Rossi Stuart, la moglie Ilaria Spada: “Mi piacerebbe un personaggio serio”
[…] Il suo lato più folle?
«Osservo la gente da vicino, molto vicino, e ascolto le conversazioni altrui in un modo che, ecco, potrebbe destare qualche sospetto o essere ritenuto invadente. Poi, annoto tutto sulle mie agende: storie, suggestioni, dettagli… Che tornano utili quando devo arricchire personaggi poco caratterizzati. E chissà che, presto, non mi ispirino una sceneggiatura! Mi capita spesso di vedere film o serie che sembrano abbiano attinto dai miei appunti».
[…] Parecchi ruoli da cazzona – possiamo dirlo? –: non le viene mai voglia di un personaggio serio?
«Magari! Mi piacerebbe moltissimo. Poi, però, c’è mio figlio Ettore, l’unico per età con cui riesco ad avere uno scambio, che va ripetendo: “Mamma, il tuo è un lavoro bellissimo, fai ridere le persone!”. Lui ama stare sul set, è appassionato. Vuole diventare regista, sceneggiatore, scrittore… vuole diventare tutto!».
E lei come reagisce?
«Sono felice, ma vorrei imparasse a fare attenzione ai sogni: non sempre sono il posto migliore dove potremmo essere. Spesso sono una fuga da una paura, che a sua volta va studiata bene».
[…] Qual è il segreto di una relazione che vola alto?
«Mai cercarsi un uomo comodo, meglio uno simile ma aperto al confronto e alla potatura: un buon compagno, più o meno consciamente, aiuta a eliminare i rami secchi, le rigidità inutili. A ogni taglio di Kim, miglioro, evolvo».
Quindi, è un bravo «giardiniere»?
«Lo è! Noi ci siamo sposati tardi: stavamo insieme da sette anni e avevamo già un figlio meraviglioso. Potevamo anche continuare così. Invece è stato bello sceglierci per sempre alla luce di tutto quello che abbiamo attraversato, tra potature importanti e momenti che possono dividere».
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