Nino Frassica: “Cecchini amato fal pubblico per un motivo. Addio Terence Hill? Non la prende bene”. Nino Frassica su Cecchini e non solo, l’attore e comico siciliano parla della fiction Don Matteo rivelando alcuni retroscena in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
La promozione Cecchini se l’è conquistata sul campo: è uno dei personaggi più amati della serie.
«Il pubblico lo ama perché non è un supereroe, ma un essere umano come tutti, con i suoi pregi e i suoi difetti. È intelligente, anche se un po’ goffo, ed è un uomo perbene, dotato di grande umanità. Di carabinieri come Cecchini ce ne sono tanti nella provincia italiana: ci prendi il caffè al bar, scambi quattro chiacchiere. Sono rigorosi ma anche elastici. Sanno chiudere un occhio, naturalmente sempre nel pieno rispetto della legge, e soprattutto sanno perdonare. Tutta la serie di “Don Matteo” è basata sul perdono: il male c’è ma si può perdonare e i cattivi possono diventare buoni. Direi che non c’è niente di più attuale visto il momento che stiamo vivendo».
I siparietti di Cecchini tra don Matteo e il capitano di turno sono esilaranti.
«Ogni volta succedono cose diverse ma loro si ritrovano sempre così. Però cambiano le situazioni e le cose che succedono ogni giorno e, per questo, “Don Matteo” può andare avanti all’infinito. Ma è presto per parlarne, da qui alla 58ª stagione c’è tempo (ride)».
Per ora siete arrivati alla 13ª e con ascolti più che soddisfacenti.
«Ogni volta ci impegniamo per fare meglio della precedente. Quando sei abituato al 10, non ti accontenti di prendere 9. Anche questa volta stiamo continuando ad andare bene con i nostri abbonati, che sono tutti lì, in prima fila. Quello che mi fa piacere è che tra gli spettatori ci sono molti giovani. Io mi immagino così il giovedì sera in tante case: un nonno o un genitore accende la televisione per guardare “Don Matteo”, i figli passano, danno un’occhiata e… si fermano. Mettere la famiglia insieme davanti alla tv è una grande soddisfazione».
A breve assisteremo all’uscita di don Matteo e all’arrivo del nuovo protagonista, don Massimo. Cecchini come la prenderà?
«All’inizio molto male, non vuole don Massimo. Non crede nemmeno che sia un prete e pensa persino che sia coinvolto nella scomparsa di don Matteo. Perciò fa di tutto per metterlo in difficoltà, lo segue, gli fa le domande sul catechismo a bruciapelo. Lui, però, è buono e non si offende. E così piano piano imparano a conoscersi».
Nino Frassica: “Cecchini amato fal pubblico per un motivo”
E Nino Frassica come ha preso l’uscita di scena di Terence Hill?
«Ho sofferto la sua lontananza. Però, diciamolo subito: non è un addio, don Matteo non è morto, è scomparso».
Vuol dire che potrebbe tornare?
«Ci sono due Papi, ci possono essere pure due preti in “Don Matteo”! In realtà non lo so però in “Don Matteo” non va mai via nessuno definitivamente. Anzi, è una serie in cui si torna. In questa stagione è tornato Flavio Insinna, in quella precedente era tornato Simone Montedoro. Non si può mai dire».
[…] Tra di voi c’era un’evidente complicità. Con Bova sul set com’è andata?
«Con Raoul in passato avevamo già lavorato in un film, “Sei mai stata sulla Luna?”, ma non ci conoscevamo bene. Sapevamo che, dovendo sostituire Terence, per lui sarebbe stato un lavoraccio e lo abbiamo accolto a braccia aperte. Ed è stata una piacevole scoperta, lo dichiaro promosso a pieni voti sia artisticamente sia umanamente».
Con Flavio Insinna, invece, siete amici. Lui ha detto che però, quando vi siete ritrovati dopo tanti anni l’uno davanti all’altro in divisa, c’è stato un momento di imbarazzo.
«Solo un momento. Noi siamo sempre rimasti in contatto e, dopo un minuto, sembrava che non fossero passati 15 anni dall’ultima volta insieme in “Don Matteo”. Quella di Flavio è stata davvero una bella visita».
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