Tumore al colon, scoperto lo scudo delle cellule cancerogene: la svolta. Il tumore al colon retto si avvale di cellule, sino ad ora sconosciute, che formano uno scudo di zuccheri per proteggersi dai radicali liberi, i quali hanno il compito di danneggiare il tumore e ostacolarne la crescita.
Queste cellule, incapaci di crescere e moltiplicarsi all’interno della massa tumorale, si caratterizzano per unvaspetto: un elevato assorbimento di glucosio. Questo aspetto fa emergere per la prima volta un nuovo ruolo difensivo dei tumori, che si va ad aggiungere alla sua funzione, di carburante per accelerare la crescita tumorale, scoperta già in passato.
Rimuoverle, abbattendo questa protezione del tumore, potrebbe accrescere l’efficacia delle terapie. Lo studio, ripreso da Ansa, è stato realizzato grazie al 5×1000 della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro (FPRC) ed e’ stato condotto all’Istituto di Candiolo.
Il tumore del colon-retto è la seconda forma di cancro più diffusa in Italia e in Europa, con 43.700 nuovi casi diagnosticati nel 2020 nel nostro Paese (11,6% di tutti i tumori), dopo il cancro della mammella. Ne ha parlato Anna Sapino, Direttore Scientifico e primario dell’Anatomia Patologica dell’IRCCS Candiolo.
“Definire lo specifico ruolo di questo nuovo tipo di cellule meno attivo nel tumore, potrebbe aprire la strada a nuove e più efficaci terapie anti-tumorali anche combinate ai farmaci tradizionali in grado di estirpare non solo le cellule in corso di moltiplicazione, ma i ‘serbatoi’ di cellule tumorali quiescenti, spesso responsabili dello sviluppo di forme tumorali recidive e della generazione di neoplasie resistenti ai trattamenti tradizionali, come chemio e radioterapia”, ha detto Sapino.
Tumore al colon: scudo delle cellule cancerogene scoperto da uno studio
La ricerca è il risultato di un progetto internazionale scaturito dalla collaborazione del Centro IRCCS di Candiolo, sotto la guida del prof Carlos Sebastian, con il Massachusetts General Hospital Cancer Center di Harvard, con a capo Raul Mostolavsky, co-direttore del Mass General Cancer Center a Boston e ha visto coinvolti, tra gli esperti dell’IRCCS di Candiolo, la prof.ssa Anna Sapino, Direttore Scientifico e primario dell’Anatomia Patologica dell’Istituto, il prof. Enzo Medico responsabile del laboratorio di Oncogenomica, la prof.ssa Silvia Giordano responsabile del laboratorio di Biologia Molecolare.
“E’ noto che il metabolismo del glucosio consente alle cellule tumorali di crescere e proliferare Il nostro lavoro ha scoperto un nuovo ruolo del glucosio nel meccanismo di difesa nei tumori, come arma per proteggersi dai radicali liberi, molecole che danneggiano le cellule e ostacolano la crescita della neoplasia.
In particolare, la ricerca ha identificato un nuovo tipo di cellule di difesa a protezione del tumore. Si tratta di cellule non proliferanti, incapaci cioè di crescere e moltiplicarsi all’interno del tumore, ma caratterizzate da un elevato assorbimento di glucosio.
Inaspettatamente, in queste cellule lo zucchero non viene convertito in energia, come i principali consumatori di glucosio nel cancro del colon, ma utilizzato per neutralizzare i radicali liberi che potrebbero danneggiare la struttura della cellula, compromettendone la sopravvivenza”, ha detto Sebastian Carlos, già responsabile del laboratorio di Dinamiche Metaboliche del Cancro dell’IRCCS di Candiolo ed ora in forza presso l’Università di Barcellona (foto: pixabay.com).
Seguici anche su Facebook. Clicca qui
Leggi anche:
Diabete, scoperta molecola che predice la malattia: lo studio italiano
Aggiungi Commento