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Matilde Gioli: “Momento d’oro? C’è un motivo. Vi racconto il mio nuovo amore conosciuto grazie ai cavalli”

Matilde Gioli: “Momento d’oro? C’è un motivo. Vi racconto il mio nuovo amore conosciuto grazie ai cavalli”. Matilde Gioli e il somento d’oro, l’attrice milanese, 36 anni, parla della sua vita professionale legata anche alla nuova relazione in una intervista a ‘Vanity Fair’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Possiamo dire che sta vivendo il suo momento d’oro?
«Possiamo dirlo ma la vita professionale c’entra fino a un certo punto. Non sono una ossessionata dal lavoro, ho sempre mantenuto un sano distacco, sono una di quelle attrici che si gode i momenti di pausa, non vado mai in ansia se sono ferma. Il momento è d’oro perché in un periodo storico dominato dalla guerra e dalla pandemia, io ho la fortuna di avere le mie sicurezze, la mia felicità personale. Questo mi basta: sentirmi in pace».

Come si fa?
«Io ho fatto fatica, ho passato anni bui perché mi mancava un centro sul piano sentimentale. Per tanto tempo l’ho cercato in modo compulsivo e ovviamente non lo trovavo mai. Poi ho deciso di rallentare, di smettere la ricerca, di mettermi in una modalità riflessiva. Ho cominciato ad ascoltarmi. A me fanno stare bene la natura e gli animali, ho seguito questa inclinazione e così ho trovato il mio posto del cuore. Nel mio posto del cuore ho conosciuto persone simili a me e tra queste Alessandro. A raccontarla così, ora mi sembra tutto ovvio. Bastava rallentare e permettere al cervello e al cuore di dirmi le cose».

Quanto è durato questo periodo?
«Sono stata single per due anni e mezzo».

Non tantissimo. O sì?
«Per me un’enormità, ero sempre stata in coppia prima, la solitudine mi spaventava. Però stavolta sono stata brava, non mi sono subito buttata in un’altra storia, come avevo sempre fatto. E non ho fatto neanche l’altra cosa che facevo sempre, cioè vivere la vita di un’altra persona per non pensare ai miei problemi».

Matilde Gioli, momento d’oro anche sentimentale

Come vi siete conosciuti?
«L’anno scorso, mentre giravo Doc a Roma, un weekend ero troppo stanca per tornare a Milano dal mio cavallo Fuego, ma volevo comunque montare. Così su Google ho cercato: passeggiate a cavallo Roma. E il primo risultato era: a cavallo con Ale. Mi sono presentata lì sola come un carciofo e non sono più andata via».

Lui l’aveva riconosciuta?
«No, non sapeva minimamente chi fossi. Glielo hanno detto poi i suoi collaboratori. Ma neanche adesso guarda Doc».

[…] Se non si offende è vero amore.
«Sono molto innamorata. C’è un ingrediente che non è raccontabile, definibile, è magico, la scintilla che rende una relazione speciale. Che ti fanno dire: è l’uomo della mia vita».

[…] Vi sposerete?
«Mi piacerebbe tanto. Io ogni tanto gliela butto lì. Ma lui è della Vergine, meno irruento di me, e prima di prendere decisioni importanti deve sentirsi sicuro. Come con i cavalli: ti abitui a fidarti piano piano, perché gli esseri possono essere imprevedibili».

Matilde Gioli: “Momento d’oro? Legato anche all’amore”

[…] Capitolo figli?
«Vorrei averne con lui. Ho sempre avuto forte il desiderio di maternità, ma con lui è la prima volta che ho la sensazione di essere pronta».

[…] Giulia, il suo personaggio di Doc, è molto diverso da lei: rigida, fredda, razionale.
«Sì, mi ha anche dato una mano nel corso della prima stagione, quando ero ancora una scheggia impazzita nella mia vita privata. Giulia è ben piantata per terra. Il fatto che le persone si stupiscano di quanto io sia diversa da lei mi fa piacere: vuol dire che sono riuscita a essere convincente in quel ruolo».

Da attrice per caso, quando si è appassionata alla recitazione?
«Non subito. All’inizio ero molto diffidente nei confronti dell’ambiente, del lavoro. Eseguivo senza approfondire. Poi a un certo punto mi sono detta: basta, è il tuo lavoro, prenditi le tue responsabilità. E ho cominciato a studiare e provare anche fuori dal set».

Ha iniziato a fare i compiti a casa.
«Sì. Prima non li facevo quasi mai. Ho cominciato a recitare per caso e poi ho continuato per necessità, perché mentre giravo Il capitale umano è morto mio padre e io dovevo contribuire economicamente alla famiglia».

E oggi è famosissima.
«Pensi che sul treno un giorno mi sono accorta che uno stava googlando il mio nome e mi stava facendo una foto: eravamo in galleria e lo schermo del suo telefono era riflesso nel vetro del finestrino. Mi veniva da ridere ma alla fine non ho riso».

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