Mario Biondi e i suoi 9 figli con 3 donne diverse: “Spesso siamo tutti insieme, a volte sbaglio i nomi”. Mario Biondi e i suoi nove figli con tre donne diverse, il cantante siciliano racconta la sua famiglia allargata on una intervista a ‘Vanity Fair’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Ma quando ha avuto il primo figlio, immaginava che ne sarebbero arrivati altri otto? Era un desiderio che aveva?
«Niente di programmato, in realtà. Anche se a casa di mio padre erano sette fratelli: anche lui avrebbe voluto avere molti figli, poi però ci sono stati dei problemi e siamo solo in due. Quindi forse la propensione alla vita, alla generazione di altra vita, ce l’avevo già dentro».
Senza che si offenda nessuno dei nove, c’è qualche regalo particolare della festa del papà che le è rimasto impresso?
«Solitamente li ricevi durante l’asilo e le elementari, poi man mano diminuiscono ed è normale che sia così. Comunque conservo in buonissimo stato alcuni sassi colorati, disegni che mi rappresentano in versione stilizzata, e anche fotografie che ogni tanto tiro fuori dal cassetto. E gliele giro, ma loro non sono così contenti (ride, ndr)».
In tema famiglia allargata (i figli li ha avuti con tre donne diverse, ndr), riuscite mai a radunarvi al gran completo?
«Durante la settimana è complicato, perché i tre più grandi sono sempre a lavoro, altri quattro vanno a scuola, ognuno ovviamente ha le sue esigenze. Però nei weekend quasi sempre, il 98% delle volte siamo tutti insieme. E a volte, seppur più di rado, ci sono pure le mamme».
Mario Biondi e i suoi 9 figli con 3 donne diverse: “Spesso siamo tutti insieme”
La cosa più complicata di quando si è così tanti?
«La famiglia somiglia ad un piccolo comune, io sono deputato agli affari pratici, tipo capire perché il cellulare si è rotto o il motorino non parte. E faccio una confusione pazzesca con i nomi: quando sbaglio quello di un maschio, in fila li dico tutti e quello giusto è sempre l’ultimo. Idem per le femmine, deve essere un bug genitoriale che colpisce i papà (ride, ndr). Scherzi a parte, la difficoltà principale è riuscire ad essere presente al momento giusto, e io cerco di farlo».
Nove figli, in un certo senso, raccontano una grade fiducia nel futuro. È così?
«Tendenzialmente ho una dose fortissima di amore romantico nei confronti dell’umanità, confido e credo ci possa essere un futuro positivo. Penso comunque che ognuno di noi abbia una vena romantica e spera che le problematiche si risolvano con il buon senso, con l’amore per il prossimo, non con violenza o ostilità».
Ecco, appunto. Considerato che conosce bene le zone dove ora si sta svolgendo la guerra, dove va spesso la per concerti, ha storie da raccontare?
«Ho tanti amici sia in territorio russo che in territorio ucraino, e non nascondo che sono davvero preoccupato per loro. Una nostra collaboratrice che vive a Mosca, ad esempio, è dovuta fuggire e adesso è in Lettonia. Un nostro collaboratore ucraino, un giovane di 27 anni, non riusciamo più a contattarlo. Una mia carissima amica è scappata da Odessa con la figlia, solo con la borsa e lo zainetto. È una situazione tremenda».
Che piega pensa che prenderà la situazione?
«Devono mettersi intorno ad un tavolo e fermare subito il fuoco: è uno scontro fratricida, una guerra tra fratelli. La gente che mi accoglie quando faccio i concerti a San Pietroburgo è la stessa che mi riempie il palco di fiori a Kiev: non sono certo le persone a volere questa tragedia. Mi auguro trovino un accordo velocemente perché la guerra è solo fonte di dolore».
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