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Cate Blanchett: “Pandemia non è l’unico problema attuale. Immigrati? Chiudere confini è follia”

Cate Blanchett: “Pandemia non è l’unico problema attuale. Immigrati? Chiudere confini è follia”. Cate Blanchett su pandemia, Immigrazione e non solo, l’attrice australiana naturalizzata Usa, parla a tutto tondo in una intervista a ‘Io Donna’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] Oggi, dopo due anni di forzato isolamento, siamo tutti un po’ affaticati, svuotati. Come possiamo ritrovarci? Su che cosa contare, a chi affidarsi per recuperare forze, speranza e affrontare il mondo? Arte e creatività sono state un salutare rifugio per molti…
“Provo esattamente le sue emozioni e sensazioni. Non credo però che possiamo raccontare storie, leggere libri, ascoltare musica o camminare per strada e passeggiare in un parco senza pensare a quello che è accaduto, e sta ancora accadendo in senso globale. È impossibile. Anche se non fai un film che parla proprio della pandemia, è quella la cosa di cui si parla o di cui si tace. Io credo sia arrivato il momento di scacciarla dalla mente e di celebrare ciò che ci unisce. È curioso, però, che i miei due ultimi film, La fiera delle illusioni e Don’t Look Up, raccontino invece proprio ciò che ci separa l’uno dall’altro”.

[…] Lei è attiva in diverse organizzazioni di carattere sociale e ambientale. Ora collabora con l’attivista Danny Kennedy nel podcast Climate Change, su Amazon. La questione climatica è oggi il problema più urgente da affrontare e risolvere?
“Il nostro è un pianeta complicato, vero? Tutto è connesso, ma ciò che colpisce nel mondo, ovunque, è il numero sproporzionato di profughi a causa del clima e di certe realtà politiche, e questo avrà un effetto a catena. Insistere nel proteggere i confini è pura follia: serve una strategia internazionale che ci permetta di lavorare tutti insieme. Questa è la mia risposta”.

Cate Blanchett: “Pandemia non è l’unico problema attuale”

Non le pare che il mondo invece si stia chiudendo e non aprendo verso gli altri?
“È forse più attiva la violenza, ma è motivata dalla paura, e la paura prende forma e azione quando la verità se ne è volata via. Penso al personaggio di Bradley Cooper in La fiera delle illusioni e a ciò che succede a chi perde il senso di chi è, a situazioni senza alcuna verità di fondo. Le menzogne non hanno mai portato la razza umana da nessuna parte”.

Lei ha tre figli adolescenti. Come affronta con loro questi argomenti?
“A spizzichi e bocconi, qualche volta con conversazioni più profonde, spesso con brevi accenni. Dare per scontato che tutto funzioni bene non porta certo a cambiamenti sostanziali, ma allo stesso tempo non puoi rimanere invischiato nella melma. Devi darti una mossa e andare avanti, con attenzione, rispetto per gli altri, e senza mai dimenticare il sense of humor. Qualsiasi sia la tua ideologia o religione, ciò che conta è essere umani, tolleranti e umili”.

Subito dopo Nightmare ha voluto lavorare di nuovo con Guillermo del Toro.
“Sì, sì, sarò una delle voci nel suo Pinocchio, una scimmia in realtà (ride). Un giorno sul set gli chiedo: «Quando è che lavoreremo ancora insieme, Guillermo?». «Non lo so, ora faccio Pinocchio»… poi guarda il produttore, Miles, e sbotta: «Quella scimmia, per esempio… Sai cosa?, Cate, tutti hanno di te quest’idea di gran signora quando in realtà sei un briccone, un ragazzaccio sporco e sfacciato di 12 anni!’». Lui sì, vede, è uno che mi conosce a fondo (ride). Sono finita nel suo prossimo film per questo motivo, probabilmente (ammicca)” (foto: Cate Blanchett Instagram).

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