Charlotte Gainsbourg si racconta: “Nella mia famglia l’estetica era tutto è io mi sentivo inutile. Un aspetto dei 50 anni non mi piace”. Charlotte Gainsbourg si racconta, l’attrice e cantante anglo-francese, figlia dell’attrice britannica Jane Birkin e del cantautore francese Serge Gainsbourg, ripercorre la sua vita privata e professionale in una intervista a ‘Io Donna’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Che successe dopo i suoi 12 anni?
“Divenni molto timida. Mi sembrava di dover rincorrere i miei genitori. Iniziai a girare io stessa dei film, era bellissimo fare cinema (il debutto in Amore e musica è del 1984, ndr), ma ogni volta che tornavo alla vita reale era davvero difficile. Ero sentimentale, mi affezionavo alle troupe. E poi cominciai a sentirmi anche in imbarazzo per il mio aspetto, sapevo di non essere bella, almeno non quanto i miei genitori”.
Quanto di quella ragazzina c’è ancora in lei?
“Il tema della bellezza fa ancora parte di me. Sono cresciuta in una famiglia in cui l’estetica è sempre stata importante. Il fatto è che in famiglia ero la più giovane. Mentre tutti facevano qualcosa, io mi sentivo inutile e pensavo fosse a causa dell’aspetto fisico”.
Charlotte Gainsbourg si racconta: “Nella mia famglia l’estetica era tutto”
È riuscita a levarsi di dosso questa sensazione?
“Non è che all’epoca mi ritenessi brutta, ma neanche bella. Il tempo mi ha aiutata, ora non la penso diversamente, ma ho accettato la situazione”.
Iniziare la carriera da giovanissima le ha tolto qualcosa?
“Non mi posso lamentare, amo il cinema e amo lavorare, ho una bella vita, ma se mi guardo indietro ho come la sensazione di essere passata dall’infanzia alla vecchiaia senza quella fase in cui ci si sente donne e ci si accetta per ciò che si è”.
Non ama avere 50 anni?
“Apprezzo la maturità che l’età porta con sé, ma non apprezzo tutto il pacchetto. Forse per gli uomini è diverso, ma non conosco una donna che sia davvero contenta di aver compiuto 50 anni. L’età migliore sono i 38. A 40 è ancora fantastico, poi però devi accettare il graduale cambiamento della pelle, meno elastica, meno reattiva, e a me non piace. Amo le donne anziane e amo le persone che accettano di invecchiare. C’è una poesia in tutto questo, è qualcosa di molto bello che va detto, ma – da attrice – non è piacevole vedersi sullo schermo. Sai, quelle volte in cui non sei illuminata perfettamente, sei in primo piano, e non ti vedi al tuo meglio come invece pensi di essere stata un tempo. E sai che non riaccadrà più”.
Charlotte Gainsbourg si racconta: “Un aspetto dei 50 anni non mi piace”
Condivide l’opinione di Nicole Kidman che a Hollywood una donna è vecchia quando compie 40 anni?
“La condivide il mio agente, che me lo disse dieci anni fa. Però ci sono così tante storie da raccontare e per fortuna se ne vedono sempre più sullo schermo: se anche fosse vero, ciò non significa che non ci siano opportunità. Posso dire che, con quello che so ora sulla recitazione, mi piacerebbe tornare indietro di vent’anni e girare nuovamente alcuni film”.
[…] Che tipo di madre è stata Jane Birkin per lei?
“Aveva una tale bellezza… La sentivi negli occhi degli altri ogni volta che uscivi con lei. Come madre, ora capisco che ha affrontato così tante cose contemporaneamente, così tanti uomini – non allo stesso tempo (sorride) – ma gli uomini erano molto importanti nella sua vita, nella nostra vita. Ovviamente anche i figli per lei erano importanti, ma solo ora capisco che era prima di tutto una vera mamma lavoratrice: attrice, cantante… E madre ovviamente, ma non come lo sono io”.
E suo padre?
”Era un papà molto speciale, ogni suo racconto era un viaggio nella fantasia, nella gioia. Aveva un modo tutto suo di essere genitore: ero, prima che sua figlia, una sua compagna di avventure”.
Cosa vorrebbe avere ereditato da lui?
“Quell’allegria nel vivere giorno per giorno facendo di ogni istante l’occasione per un sorriso”.
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