Serena Bortone: “Amore? Mai stata una missione. Se non mi sono ‘accasata’ i motivi sono due”. Serena Bortone sull’amore e non solo, La giornalista e conduttrice della trasmissione ‘Oggi è un altro Giorno’ si racconta a cuore aperto in una intervista a ‘Il Fatto quotidiano’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi
Bortone, molti pensavano che Oggi è un altro Giorno avrebbe chiuso i battenti causa ascolti dei primi mesi di messa in onda. Ora che viaggiate sul 15% di share, lei sta come quella sul bordo del fiume che aspetta i cadeveri passare?
“Onestamente no. Ma non perché io sia buona o voglia passare per buona. Ma perché ognuno è libero di dare giudizi, e questo vale ovviamente anche per chi di mestiere fa il critico Tv. E poi anch’io avevo dubbi. Non ho mai pensato ‘adesso arrivo su Raiuno e faccio il 15%’, anche perché sapevo che il più alto share prima di me era il 12,5%. Share che comunque abbiamo centrato come media della nostra prima stagione”.
[…] Lo scorso 24 febbraio, giorno dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, avete rovesciato la scaletta e siete partiti con una lunga parte di informazione. Share 15,5%. Il pubblico si fida di lei anche quando si parla di hard news per via della sua formazione giornalistica?
“Io ho una grossa fetta di autori che mi hanno seguito da Rai3 a Rai1, che vengono da Agorà. Abbiamo riconvertito subito anche i redattori che lavoravano esclusivamente sul costume. E dal pomeriggio di quel giorno ci siamo confrontati: ‘questa è una tragedia enorme, dobbiamo continuare a occuparcene, il pubblico vuole sapere, vuole approfondire‘.
Abbiamo capito che si trattava di uno “switch”. Il pubblico siamo noi: se noi siamo colpiti da qualcosa che ci ferisce, che ci fa male, che ci lascia anche attoniti, come una guerra nel cuore dell’Europa, per il pubblico vale lo stesso. Certo, aiuta avere una formazione politico-economica e storica, che continuo ad nutrire per mio interesse personale e professionale”.
Serena Bortone: “Amore? Se non mi sono ‘accasata’ finora…”
[…] Lei ha fatto un lungo percorso in Rai, aveva 18 anni quando ha cominciato. Nel suo percorso ha fatto i conti con una Rai maschilista? Oggi può dire che qualcosa sia cambiato?
“La cultura patriarcale esiste ora come esisteva 25 anni fa. Ma certamente molto è cambiato. Per me è fondamentale dare l’esempio. Parlare di femminismo in linea teorica è interessante ma lascia il tempo che trova. Il femminismo è una pratica quotidiana che parte da noi stesse”.
E come si porta avanti quotidianamente?
“Quando ero ragazzina pensavo che essere donna fosse un grande privilegio: le possibilità dell’uomo e in più una sensibilità ulteriore. Persino la frivolezza, perché anche quella ti aiuta a comprendere la realtà, a cogliere sfumature che una testa più tetragona non apprezza. Quando ho cominciato a lavorare ho capito che non era tutto così semplice: tutti i dirigenti maschi, gran parte degli autori maschi. Ti devi un po’ far valere e ancora talvolta serpeggia l’idea che se tu ti fai valere sei poco femminile o sei una rompiscatole.
Ma stiamo progredendo: per esempio le battute che si facevano una volta sulla ‘donna uterina’ ora non si fanno più. Almeno pubblicamente! Perché quando siamo tante e unite è il senso di squadra che vince. Ecco perché dico ‘pratica quotidiana’: dare l’esempio. Non devi aver paura di raggiungere posizioni di potere, perché il potere è uno strumento col quale si può cambiare. Vale nel racconto televisivo e anche che i meccanismi che lo regolano. Ad Agorà ho subito voluto più donne nel gruppo autorale. E ho promosso donne più belle, più giovani e più intelligenti di me”.
Serena Bortone: “Amore? Ho 51 anni…”
[…] Di lei, al di fuori del lavoro, si sa poco o niente. Il pettegolezzo non la sfiora, a parte un presunto storia d’amore con un bel direttore d’orchestra… (Lorenzo Viotti, ndr)
“Ma no, macché storia d’amore… Io sono una melomane e…”
Si emoziona, non si può proprio sapere nulla del privato della Bortone.
“Perché poi alla fine, ma che ve devo racconta’? Quando mi ‘accaso’ ve lo dico, come si fa in famiglia, vi racconto solo le cose importanti”.
Allora aspettiamo il lieto annuncio.
“Beh, sono arrivata a 51 anni, la vedo abbastanza complicata: se non mi sono ‘accasata’ fino ad ora o nessuno me se piglia, oppure io sono troppo abituata alla mia indipendenza”.
A occhio e croce direi più la seconda.
“Alla fine ognuno ha quello che vuole nella vita. Oltretutto detesto l’autocommiserazione. Le relazioni sono figlie comunque di un compromesso e un compromesso è un impegno, e non lo dico in modo sgradevole verso chi accetta compromessi. Evidemente non faceva per me. Poi magari tra un anno o tra due mesi ti dico ‘guarda ho pensato che per me è importante avere qualcuno con cui condividere il desco familiare‘. Per altro ho avuto due convivenze importanti. A oggi dico però che non è stata la mia missione nella vita…”.
Serena Bortone: “Amore? Mai stata una missione”
Quindi non la vedremo mai portare il suo privato il tv, vedi Hunziker e il bacio con l’ex Ramazzotti?
“Mah, in questo caso si tratta di due personaggi strapubblici: se tu vivi la tua vita privata in pubblico fin dall’inizio, è abbastanza inevitabile che poi tu ‘debba rendere conto’, perché il pubblico se lo aspetta. Penso ad Al Bano e Romina, una grande epopea televisiva, mediatica e artistica anche se loro non hanno mai parlato della coppia, insieme. Nel caso Hunziker-Ramazzotti, due che rimangono uniti anche dopo il divorzio possono pure essere un esempio positivo. Se poi è autentico, meglio ancora… Per quanto riguarda me, io non ho mai scritto nulla sui social della mia vita privata, nemmeno quando è morto mio padre”.
Una cosa troppo intima e dolorosa.
“Sì. Non riuscivo, era un pudore veramente molto forte. Questo non vuol dire che io critichi chi lo fa, ognuno affronta amore e dolore in modo personale”.
Come immagina una sua prima serata?
“Non immagino mai cose che non ho, non sono una sognatrice. Non ho mai sognato neanche il principe azzurro”.
Ma lo farebbe un programma in prime time?
“Se e quando mai me lo proporranno, ci penserò. La vita è sempre imprevedibile. E io detesto la palude. Mi diverte una citazione da Blow Up: “Niente di meglio che un piccolo disastro per smuovere le cose“. È evidentemente un paradosso, ma il mio motto è sempre “smuovere le acque””.
Tutto può succedere.
“Sì, ho l’idea che le cose accadono, sempre. E se non accadono le faccio accadere”.
La nuova stagione di Oggi è un altro Giorno intanto è confermatissima.
“Sì. Vedremo cosa inventarci. Un po’ la realtà ci detta l’agenda. Un po’ dovremo sempre cambiare. È l’unica chiave”.
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