De Gregori & Venditti tour: “Noi visti come Coppi e Bartali. Lite? Ecco come stanno veramente le cose”. De Gregori & Venditti tour, Antonello Venditti e Francesco De Gregori partiranno per il loro primo tour insieme, i due cantautori ne parlano in una intervista a ‘La Stampa’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Qual è stata la scintilla per il Venditti & De Gregori Tour?
De Gregori: «Un pranzo a Roma dove ci siamo detti: ma veramente lo vogliamo fare? Dopo una bella bottiglia di vino ci siamo convinti che lo desideravamo. Siamo convinti che alla gente farà piacere vedere i nostri nomi accoppiati. Poi se vuole sapere perché in cartellone il nome Venditti viene prima di De Gregori le confesso che abbiamo risolto la questione con il lancio della monetina e ha vinto lui, anche se sono certo che suoni meglio De Gregori & Venditti».
Il viaggio musicale sarà anticipato da un mega concerto.
Venditti: «Il 18 giugno inaugureremo la lunga avventura allo Stadio Olimpico di Roma con uno spettacolo dove riproporremo, ritoccate, alcune delle canzoni che sono entrate nel cuore della gente, nelle loro storie di vita. Abbiamo mixato le nostre due band. Io mi sono preso basso e batteria mentre gli altri sono musicisti di Francesco. Bravissimi ma probabilmente nel corso dei mesi li cambieremo anche a seconda dei loro impegni. Scalette e musicisti potranno cambiare».
Per festeggiare questo annuncio avete pubblicato un 45 giri, come si faceva una volta.
De Gregori: «Abbiamo reinterpretato due pezzi che amiamo molto reciprocamente. Generale e Ricordati di Me di Antonello. Un regalo a chi ci ascolta da tanto tempo, ma arriverà molto altro. Dopo il tour all’aperto e in alcuni festival (il 10 luglio al Lucca Summer Festival) entreremo nei teatri e allungheremo le date sicuramente sino al 2023. Tutto verrà filmato per un docufilm, e ci sarà anche un disco».
De Gregori & Venditti tour: “Noi visti come Coppi e Bartali”
Il vostro tour fa notizia anche perché di voi si è parlato per anni come amici/nemici a causa di un litigio.
Venditti: «A lungo ci hanno visto come i Coppi e Bartali della musica, degli antagonisti».
De Gregori: «Non ci lasciammo a causa di un litigio, anche se in realtà litigavamo in continuazione, ma perché lui fece Roma Capoccia e diventò immediatamente famoso e io ci misi qualche anno in più, ma facevamo cose diverse. Ci allontanammo rispettandoci tantissimo».
Tanto che Antonello nel ’78 scrisse una canzone intitolata «Francesco». Il testo recitava: «Siamo due aquiloni strappati che non volano più».
Venditti: «Sapevo che me ne sarei andato dalla casa discografica ed era una sorta di addio al mio amico De Gregori, anche se lui ha un caratterino bisognerebbe chiedere a Dalla del periodo di Banana Republic».
[…] Cosa pensate del fatto che per ora non si sia vista una grande mobilitazione del mondo della musica contro la guerra in Ucraina?
Venditti & De Gregori: «Anche sulle facce di persone più erudite di noi abbiamo visto paura e smarrimento. Credo che sia la sensazione che proviamo anche noi. Sulla mobilitazione non abbiamo commenti al riguardo. Cosa dovremmo fare? Un concerto? L’ennesimo concerto che si fa per qualcosa. Il concerto deve essere bello per sé stesso e non per qualcosa. C’è la guerra e allora facciamo un concerto. Ma chi l’ha detto? Piuttosto di scrivere canzoni brutte sulla guerra è meglio stare zitti, altrimenti è retorica».
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