Stefano De Martino: “A Stasera tutto è possibile c’è molta autoironia. Gossip? Ho una mia teoria”. Stefano De Martino su Stasera tutto è possibile, il ballerino e conduttore napoletano parla del suo programma in onda da questa sera, martedì 15 febbraio, su Raidue. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’.
Torni nello show dove “tutto è possibile”: stare appesi a testa in giù, prendere la scossa, sporcarsi, cadere… Non c’è un po’ di masochismo?
«Credo che il masochismo faccia parte del programma. Ma soprattutto c’è molta autoironia: quando vieni qua devi essere pronto a sembrare goffo. È un pregio che hanno solo i grandi ed è bello vedere le persone che si mettono in gioco».
Qualcuno si è mai rifiutato di fare qualcosa?
«In tv di solito è difficile vedere un ospite che non abbia delle “pretese”, come la promozione di un libro o di un disco, o che non avanzi richieste per trattamenti particolari. Qui, invece, chi viene è pronto a tutto, il titolo calza a pennello!».
Il gioco più atteso è la “stanza inclinata”, piegata dei famigerati 22,5 gradi rispetto al terreno.
«Da casa non sembra tanto ripida ma quelli che arrivano, quando la vedono dal vivo, a volte si spaventano. Immaginate una salita con una grossa pendenza. Però sono tutti sopravvissuti!».
Il più terrorizzato?
«In questa stagione il comico Herbert Ballerina: già è un soggetto ipocondriaco, quando è entrato in studio aveva il terrore».
Stefano De Martino: “A Stasera tutto è possibile c’è molta autoironia”
Come si supera?
«Con il clima da cena tra amici che regna da noi. Ci s’incontra prima, passiamo delle ore insieme, si finisce per registrare come fossimo una comitiva e a quel punto tutti si lanciano».
Da buon napoletano hai giocato il 22 e il 5?
«Sono molto scaramantico ma poco avvezzo al gioco, nonostante sia cresciuto in un bar con la ricevitoria e la lottomatica».
In che ambito sei scaramantico, quindi?
«Ho una sorta di mania, più che una scaramanzia, abbastanza banale: non indosso mai la scarpa destra prima della sinistra. Ho provato a liberarmene, ma nulla».
[…] Hai ricevuto il testimone da Amadeus: cosa ti disse all’epoca?
«È sempre stato molto carino, mi ha incoraggiato, ci siamo sentiti anche in seguito e onestamente non è mai scontato o banale che qualcuno lasci un programma e ti dia la sua benedizione. Certo, lui è un professionista e io sono un debuttante».
Ancora adesso?
«Io debutto costantemente. E poi in Italia diventi conduttore dopo una certa età».
Tu a che età pensi di diventarlo?
«Diciamo che mi serve un’altra decina di anni. Ora sono a “level one”, primo livello, come si dice in inglese».
Com’è che lavori tanto e poi finisci sui giornali per i gossip sulla tua vita privata?
«Credo sia un effetto collaterale. Non puoi decidere di fare un lavoro come questo senza il rovescio della medaglia, in qualche modo penso sia fisiologico».
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