Cina, ripartono i tamponi anali: Obbligo per stranieri in arrivo in un preciso aeroporto. In Cina ripartono i tamponi anali per lo screening del Covid-19 nel tentativo di fermare la diffusione della variante Omicron, appena due settimane prima dell’inizio delle Olimpiadi invernali di Pechino.
Almeno 27 persone sono state sottoposte al controverso test del tampone anale in un condominio a Pechino, dove una donna di 26 anni aveva contratto l’Omicron, il primo caso registrato della variante in città, secondo il quotidiano cinese The Beijing News.
I test anali prevedono l’inserimento di un batuffolo di cotone sterile di circa 5 centimetri nel retto e ruotandolo più volte. Il tampone viene quindi rimosso prima di essere analizzato in laboratorio. Il governo di Pechino ha inasprito i controlli dopo che la città ha segnalato la sua prima infezione locale da Omicron il 15 gennaio. Da allora sono stati confermati 11 casi nella capitale, secondo il Daily Mail che cita l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua.
All’inizio di questa settimana, la Cina ha annullato la vendita di biglietti al pubblico per le Olimpiadi. Pechino cederà i tagliandi solo agli spettatori “selezionati”. A far scattare l’allarme, il numero di casi di Covid-19 che nel paese ha raggiunto il livello più alto da marzo 2020. Gli organizzatori hanno anche ridotto e vietato al pubblico la staffetta della torcia delle Olimpiadi.
Cina, ripartono i tamponi anali
L’area residenziale del distretto di Haidian dove vive il caso confermato di Omicron è stata sigillata, con grandi barriere erette per impedire alle persone di entrare e uscire, mentre vengono condotti i test – compresi i tamponi anali. Il test del tampone anale è stato utilizzato in Cina dal 2020, ma è diventato prevalente a Pechino nel gennaio 2021 dopo che un bambino di nove anni è risultato positivo al virus.
La Cina ha suscitato ulteriori polemiche nel marzo dello scorso anno, quando ha esteso l’uso dei tamponi anali a tutti i viaggiatori stranieri che arrivano a Pechino. Un membro dello staff di un dipartimento di controllo delle epidemie di Pechino ha confermato che tutti gli arrivi internazionali nella capitale potrebbe essere imposto il tampone anale.
E a Shanghai, i viaggiatori provenienti da regioni ad alto rischio, ovvero quelli che arrivano su aerei con almeno cinque casi positivi, hanno dovuto sottoporsi a una batteria completa di test, compresi i tamponi anali. Gli Stati Uniti, il Giappone, la Corea del Sud e la Germania hanno tutti espresso preoccupazione per questo tipo di test.
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