Kristen Stewart: “Io gay? Ho espresso la mia posizione con un film. Le etichette limitano la capacità di comprensione dell’umanità”. Kristen Stewart gay e non solo, l’attrice statunitense che ha interpretato la Principessa Diana nel film ‘Spencer’, si racconta in una intervista rilasciata ai microfoni di ‘Io Donna’.
Sulla sua interpretazione di Lady D e la passione per la serie televisiva The Crown’, che racconta la vita della regina Elisabetta II dagli anni Quaranta ai tempi moderni. «Il lavoro di Peter Morgan è stato un accompagnamento perfetto per un’idea che già mi consumava. Mi ha offerto una sorta di sostegno emotivo; alla sera andavo a dormire con le interviste di Diana in modo da trattenere nella mia mente la sua voce. Non volevo imitarla, volevo conoscerla, sentirla il più vicino possibile, e la voce è essenziale. Ecco: la mia preparazione è stata completamente emozionale».
Kristen Stewart: “Io gay? Non lo nascondo”
Kristen Stewart ispira i giovani ad aprirsi e rivelare la propria sessualità. «Il mondo in cui viviamo è ben diverso da quello di qualche anno fa, e i giovani di oggi mi stimolano molto di più di quelli della mia generazione, e sono orgogliosa del loro attivismo».
Su identità, fluidità di genere e orientamenti sessuali. «Sono ovviamente gay e non lo nascondo; mi lascio fotografare con la mia compagna, non mi va però di raccontare la mia vita privata ai giornalisti: preferisco esprimere la mia posizione con un film, come Happiest Season per esempio (la commedia romantica uscita a Natale dell’anno scorso con protagoniste due ragazze gay, ndr ), invece che fare dichiarazioni da una piattaforma mediatica».
Etichette e definizioni categoriche non fanno per lei: «Ogni volta che ti appiccicano un’etichetta definita è più facile per gli altri comprendere chi tu sia, ma riduce automaticamente la complessità dell’individuo. Da ragazzina ero un po’ maschiaccio, poi ho avuto la fase dei capelli e dei vestiti lunghi: e allora? Ci sono mille versioni di me stessa che non sono in conflitto, e possono vivere insieme. Se è più facile per il pubblico sceglierne una per capirti meglio, liberi di farlo, ma stanno limitando la loro capacità di comprensione dell’umanità. E questo è un gran peccato».
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