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Gegia si racconta: “Un nomignolo mi ha segnato la carriera. Ero innamorata di Boncompagni. E sui no vax…”

Gegia si racconta: “Un nomignolo mi ha segnato la carriera. Ero innamorata di Boncompagni. E sui no vax…”. Gegia si racconta, l’attrice pugliese, all’anagrafe Francesca Carmela Antonaci, protagonista di numerosi film negli anni ’80, parla a tutto tondo della sua vita privata e professionale in una intervista a leggo.it. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Gegia, riavvolgiamo il nastro. Sotto le stelle con Gianni Boncompagni, inizio anni ’80
«Avevo 19 anni quando mi presentai per un provino nel quale mi esibivo in un mio spettacolino: cantavo, ballavo, facevo giochi di prestigio vestita da clown. Boncompagni mi telefonò e mi disse che voleva prepararmi per il prossimo provino. Facevamo l’alba a studiare, s’inventò Gegia con Bracardi. Un gran signore Gianni, stava sempre a 5 metri da me. E io invece che speravo mi baciasse perché mi ero innamorata di lui. Ma niente. Mai nemmeno sfiorata. Solo in seguito ho capito che devono essere le donne a saltare addosso all’uomo. Poi è arrivata Isabella Ferrari e bella com’era se l’è preso tutto per lei».

E di Nino Manfredi? Quegli indimenticabili spot
«Abbiamo girato 50 spot in 5 anni. Avevo 22 anni ma ero un po’ cretina come una quindicenne e, quando sbagliavo, Nino borbottava ad alta voce: Ma chi ce l’ha mandata questa?!. Poi però mi voleva bene e mi portava a mangiare con lui».

L’abbiamo vista sul set con Bud Spencer, Bombolo, Franco e Ciccio e tanti altri Fino alle più recenti fiction. Alcune in uscita.
«Ho avuto molta fortuna nel lavorare con tutti questi grandi attori. Purtroppo erano alla fine della loro carriera e alcuni se ne sono andati».

Gegia si racconta: “Ero innamorata di Boncompagni ma lui…”

Ha fatto pure un calendario sexy!
«Sexy per modo di dire. Avevo un grembiolino ma non mi presero. Mi dicevano Non sei brutta ma non attizzi. Trasmettevo simpatia e comunicavo allegria pure da nuda. Comunque, non era bello sentirsi la sosia di Tina Pica a 18 anni».

Ultimamente è stata un po’ nascosta
«Diciamo che ho sofferto di depressione poco prima del Covid. Nel 2019 ho perso mia madre e desideravo restare a casa a leccarmi le ferite. Per fortuna ci hanno pensato Pio e Amedeo e quel grande genio artistico della comicità che si chiama Gennaro Nunziante a ridarmi la carica».

Poi però è arrivata la pandemia
«Già. Con una doppia sofferenza durante il lockdown, da persona e da artista. I No vax proprio non li capisco. Siamo stati chiusi dentro casa mesi e mesi ad attendere il vaccino e poi, ora che c’è, non ti vaccini? Tutti avevamo un po’ paura, ma l’abbiamo fatto per noi stessi e per gli altri».

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