Margherita Granbassi si racconta: “La tv con Santoro mi è costata cara. Io sciupamaschi? Sono stata sfortunata”. Margherita Granbassi si racconta, l’ ex campionessa del fioretto, ora presentatrice con escursioni nel giornalismo, parla a cuore aperto in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] le donne hanno ormai conquistato un ruolo centrale nello sport e in ciò che ruota attorno?
«Sì, lo sport è più avanti rispetto ad altri mondi e lo è pure sul fronte dell’immagine che ha saputo dare alla donna».
È stata una fortuna o una disdetta competere negli anni di fuoriclasse come Vezzali e Trillini?
«I due “monumenti” erano modelli da copiare. Ma allo stesso tempo non mi permettevano di essere del tutto sicura di me. Non ero una piena di autostima: ho dovuto lavorare per sbloccarmi. Morale: senza Valentina e Giovanna avrei vinto prima».
[…] È vero che le compagne erano anche «serpenti»?
«Qualcuna lo è ancora… La scherma non ha un ambiente facile: con certe colleghe la competizione non era solo in pedana».
Essere bella quanto l’ha aiutata?
«In pedana poco. Magari in altri ambiti mi ha agevolato: in questo sono stata fortunata».
[…] La sua passione per il giornalismo?
«Erano giornalisti un nonno e un prozio, ero stregata dai loro racconti. Così quando ho avuto occasione di fare esperienze giornalistiche non me le sono perse».
Margherita Granbassi si racconta: “La tv con Santoro? Mi è hanno classificata”
Poi è entrata nell’orbita di Michele Santoro.
«È stata un’esperienza importante e dura: mi hanno classificata politicamente, ho sofferto. In quel momento io e la politica eravamo le cose più lontane che potessero esserci».
Santoro era identificato come uomo di sinistra: lei ha scontato quell’etichetta?
«C’era strumentalizzazione. Mi incavolavo per le critiche, ma mi arrabbiavo anche per le lodi sperticate. Ma certe occasioni vanno colte. Non tutte, peraltro: io ho detto più dei no che dei sì».
Santoro l’ha aiutata a reagire?
«Sì, ho scoperto la sua umanità. Ma ho dovuto lasciare l’Arma, a malincuore: rischiavo di essere un burattino, senza conoscere il burattinaio. Uscì un’intervista a Francesco Cossiga, che non aveva nemmeno visto la prima puntata: gridava allo scandalo per una “Carabiniera vestita da velina che andava da Santoro”. Era un attacco gratuito: il mio look era quanto di più serio si potesse immaginare».
Ora è più vicina alla politica?
«No, la vedo sempre con timore pur avendo ricevuto proposte da tutte le parti. Però mi fa ancora paura, soprattutto perché gli italiani la vivono come se fosse il calcio».
Tante trasmissioni alle spalle, quale le è rimasta nel cuore?
«L’ultima avventura, a Tokyo con Discovery-Eurosport, è stata emozionante: con un bel gruppo di colleghi ho raccontato un’Olimpiade pazzesca. Ma sono anche contenta di Green Dream, serie web nel settore nella sostenibilità ambientale: pensavo a mia figlia e al suo futuro».
[…] Con chi scapperebbe?
«Oddio!! Dipende… Se dovessi scoprire l’Italia chiamerei Vittorio Sgarbi. All’estero, invece, andrei a Malibù a trovare Pierce Brosnan, attore dal fascino intramontabile».
Margherita Granbassi si racconta: “Io sciupamaschi? Sono stata sfortunata”
È una «sciupamaschi»?
«No, semmai sono stata un po’ sfortunata in amore: sono separata dal padre di mia figlia Léonor».
Sognava la stabilità?
«Sì, e una famiglia numerosa. Mi sarebbe piaciuto trovare l’amore della vita in giovane età. Non è andata così, ma ho avuto una bambina bellissima e vivo con grande romanticismo. Sono innamorata dell’amore e sono convinta che da qualche parte ci sia. La passione per mia figlia non avrà uguali, ma ho voglia di incontrare la persona giusta».
[…] Quali sono i ricordi della Margherita bimba?
«Sognavo a occhi aperti, mi immaginavo campionessa. Vedevo i Giochi e mi emozionavo: poi quel traguardo l’ho raggiunto. La Margherita di oggi sogna invece di essere felice e di rendere tale chi ha vicino».
Dieci secondi per giudicare l’Italia.
«La vedo come a volte vedevo me. Ovvero, con grandi potenzialità non del tutto espresse».
[…] Ha una laurea in economia aziendale: com’è il rapporto con i soldi?
«Pessimo, però rimango rilassata: ci tengo all’indipendenza finanziaria, ma non do grande importanza al denaro. Sono molto semplice, non amo il lusso sfrenato e l’esibizione».
Spesso a una ragazza per sfondare basta l’avvenenza.
«Ormai è una questione di mercato, con relative convenienze. Per cambiare la situazione bisognerebbe lavorare sulla società».
Margherita Granbassi si racconta: “La tv con Santoro mi è costata cara”
È ora che l’Italia abbia una donna premier o presidente della Repubblica?
«I tempi sono maturi da un pezzo. Ma che sia uomo o donna, l’importante è che sia la persona adatta al ruolo».
Qual è il podio delle donne ammirate da Margherita Granbassi?
«Rita Levi Montalcini, Oriani Fallaci e Margherita Hack, triestina acquisita. Guardo però anche alle donne dietro le quinte che non hanno raggiunto il successo, a quelle che si battono ogni giorno e magari hanno subìto violenza».
Quanto si riconosce nel clima mitteleuropeo di Trieste?
«Tanto. In famiglia abbiamo radici austriache e slovene. La zona di confine mi ha dato grande apertura e la capacità di adattarmi alle situazioni: la mia generazione si sente figlia di un territorio che in un punto ha tre confini; un passo lo fai in Italia, uno in Austria, uno in Slovenia».
Trieste è ritenuta la città più vivibile.
«Ma io, per sport e lavoro, mi ero trasferita a Roma. E non è la stessa cosa!».
Coraggio, vuoti il sacco.
«Imperano la sporcizia e la mancanza di senso civico: il mio quartiere, vicino a Ponte Milvio, è carino ma è tenuto in modo indecente. Molto di Roma mi fa soffrire: sarebbe la città più bella del mondo. Io provo a fare la “nordica”: sfrutto la pista ciclabile anche se fatico a riconoscerla, giro in bici, faccio la differenziata. È una città tenuta in ostaggio dalla politica? Sì, da anni».
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