Flavio Montrucchio: “Attore? Ho smesso per un motivo e mi hanno preso tutti per matto”. Flavio Montrucchio da attore a conduttore, l’ex concorrente del Grande Fratello rivela il motivo per cui ha lasciato il grande schermo in una intervista a ‘Il Fatto quotidiano’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] Lei è stato definito un “re di cuori”. Si sente addosso questa definizione?
“Questo programma mi ha regalato questo ruolo di esperto in amore, ma credo che sia solo un gioco di parole. Spesso mi chiedono consigli, ma io faccio il conduttore: non mi hanno scelto perché sono bravo nell’arte amatoria (ride, ndr)”.
[…] Cosa non sopporta in televisione?
“La partenza ritardata dei programmi. È sempre più allungata, tutti partono sempre più tardi, sempre alla ricerca di quell’indice di ascolto che fa tanto gola. Una volta la prima serata iniziava alle 20.30, adesso siamo arrivati alle 21.40. Poi parte una pubblicità, e sono le 22. Diventa impegnativo”.
I virologi in tv?
“Non ne posso più, basta. Se continuano così, infettano anche l’intrattenimento”.
La sua carriera ha vissuto fasi alterne: è passato dalla recitazione alla conduzione. Pensa che sia un capitolo chiuso, quello del grande schermo?
“Ci sono dei momenti nella vita che accadono cose che uno non aveva programmato. Anche a me è capitato. Facevo l’attore, e andava tutto bene, ma c’è stato un momento in cui non ero felice di quello che facevo. Non mi sentivo meritevole. Le cose mi capitavano, ma non avevo quella passione che vedevo in tanti dei miei colleghi. Ho pensato che sarebbe stato meglio lasciare il mio posto a qualcuno che aveva più voglia di farlo”.
Flavio Montrucchio: “Attore? Ho smesso perché non avevo la passione”
Non si reputava bravo come attore?
“Non ci pensavo neanche. Vedevo nei miei colleghi un ardore che io non avevo. Ho capito che, più che l’attore, mi sarebbe piaciuto lavorare su me stesso. Così ho pensato che avrei voluto virare verso la televisione e la conduzione”.
Quindi, cos’è successo?
“Beh, il passaggio non è stato così scontato. Ero al Sistina come primo nome, in tv con “Provaci ancora prof”, al cinema con Veronesi. Un giorno sono andato dal mio manager e gli ho detto: ‘Cambio lavoro, non voglio più fare l’attore’. Mi hanno preso tutti per matto, tant’è che pure io a un certo punto ho titubato se fosse la strada giusta. Oggi, a distanza di non così troppi anni, mi ritrovo molto più a mio agio con me stesso e sono più felice di quello che sto facendo. Credo che sia la strada più congeniale per me”.
Ha mai pensato di abbandonare il mondo dello spettacolo?
“Eccome. Io per quindici anni ho sempre pensato che fosse un’occasione che mi era capitata, ma che non era detto sarebbe durata. Lo penso ancora, che potrebbe finire tutto da un momento all’altro, ma penso che sia diventata la mia professione. Lo penso da sei anni, non di più. Di piani b ne avevo parecchi, al tempo avevo aperto anche dei negozi di articoli sportivi. Vivevo su due strade parallele”.
Il sogno, oggi, qual è?
“Amo sperimentare. Mi piacerebbe fare anche altre cose. Un programma itinerante o un reality, per esempio. Ma è un game quello a cui ambisco da sempre. Mi piace portare leggerezza”.
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