Obbligo vaccinale solo per una categoria e Super Pass per tutti i lavoratori: oggi CdM. Con la curva dei contagi in costante crescita l’esecutivo guidato da Mario Draghi si appresta a prendere nuove iniziative per contrastare l’avanzata della variante Omicron. Ma i dissidi delle forze in campo frenano l’attuazione di misure concrete.
Tra le idee sul tavolo, in alternativa all’imposizione del Super Pass a tutti i lavoratori, spunta l’obbligo vaccinale per i soggetti fragili, come gli over 60. Per ora si tratta solo di ipotesi, che saranno affrontate nel Consiglio dei ministri previsto per il pomeriggio di oggi, mercoledì 5 gennaio, secondo quanto riferito da TgCom24, secondo cui Draghi punta sullo smart working e su misure per frenare le ospedalizzazioni. Inoltre, potrebbe esserci un intervento sui maxi assembramenti (alta attenzione agli stadi di calcio).
Obbligo vaccinale solo per una categoria
Tra i soggetti fragili, e in particolare gli over 60, sono 1,2 milioni gli italiani che ancora non hanno fatto nemmeno una dose: sono loro ad affollare ospedali e terapie intensive determinando il cambio di colore delle Regioni.
Vaccino
L’ipotesi di rendere obbligatorio il vaccino per questa fascia si fa strada, sembra con l’appoggio delle Regioni. Il tema è di assoluta urgenza, anche considerando che nelle prossime settimane i contagi continueranno a salire ancora prima di raggiungere il picco.
Immunizzazione e fragili
L’idea del Super Pass per tutti i lavoratori sembra invece destinata ad essere accantonata: sul tema è scettica la Lega, ma anche il M5s non è convinto, mentre il Pd punta sull’obbligo vaccinale, che i leghisti vorrebbero solo per le categorie fragili. E proprio su questa ipotesi sembra che ci sia un largo consenso: la misura dell’obbligo per gli over 60 potrebbe attuarsi da subito e da subito agire sulla curva, mentre nel caso del lavoro l’obbligo non potrebbe scattare prima di febbraio.
Smart working
Le posizioni interne al governo sono frammentarie anche sullo smart working: il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta sostiene che le norme attuali già consentono la flessibilità e perché non ritiene possibile tornare al lockdown del 2020. Ma sul lavoro a distanza sembra che una circolare darà anche nel pubblico una spinta al ricorso al lavoro a distanza: si punta sul lavoro in presenza prevalente (almeno il 50%), ma indicando le categorie di lavoratori pubblici cui permettere di aumentare il lavoro agile.
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