Caccia ai figli di El Chapo, Usa mettono taglie milionarie: dal Messico la reazione inaspettata. Gli Stati Uniti hanno deciso di lanciare la caccia agli eredi di El Chapo offrendo in cambio molti soldi per chi avesse informazioni sui figli drl boss. Cinque milioni di dollari sulle teste di Ovidio, Joaquin, Ivan e Jesus Alfredo. Somma identica per Aureliano, detto El Guano, fratello del padrino messicano.
I cosiddetti “Los Chapitos” sono a capo del cartello di Sinaloa, potente clan dominante nonostante gli scontri accentuatisi dopo la cattura del numero uno, ora detenuto nel penitenziario di Florence, in Colorado. Per gli investigatori statunitensi i Chapitos controllano i flussi di droga e sono in guerra da tempo con Ismael El Mayo Zambada, figura storica del network, anche lui nella lista dei wanted, con un «ricompensa» aumentata in settembre a 15 milioni.
Caccia ai figli di El Chapo: 5 milioni di dollari per info sui Chapitos
L’annuncio di Washington ha suscitato l’immediata reazione da parte del presidente messicano Andres Obrador. «L’eventuale arresto è compito nostro», ha dichiarato. «Gli americani non possono pensare di agire in territorio messicano». Posizione legittima, in difesa della sovranità nazionale e sempre utile per conquistare consensi contro gli yankee.
Ma la reazione delle autorità messicane non sembra entusiasta. C’è infatti un problema, legato proprio all’impegno delle autorità locali. Una storia imbarazzante. Il 17 ottobre del 2019 un’operazione dei militari ha portato alla cattura di Ovidio in una villa di Culiacan, un blitz filmato, quasi in diretta. Tuttavia il bandito è stato rilasciato dopo le minacce lanciate dalla «famiglia», tattica consueta messa in atto dai complici quando cade uno dei capi. E il poliziotto che ha arrestato il figlio di El Chapo, è stato assassinato.
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