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Pamela Prati: “Mio padre? Si è fatto vivo dopo anni per chiedere soldi. Ho pensato di suicidarmi”

Pamela Prati: “Mio padre? Si è fatto vivo dopo anni per chiedere soldi. Ho pensato di suicidarmi”. Pamela Prati sul padre, l’infanzia difficile e la truffa, la showgirl si racconta ripercorrendo le tappe più difficili della sua vita privata in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Cosa ha pensato quando il castello di bugie è crollato?
«Non l’ho mai detto prima, ma ho anche pensato di togliermi la vita. La fine di una storia è sempre un trauma, ma scoprire che una persona addirittura non esiste è uno choc psicologico. Quando ho realizzato che era tutta una finzione mi sentivo svenire, mi mancava l’aria. Una violenza psicologica terrificante».

Molti hanno dubitato della sua sincerità, considerandola la regista dell’intera vicenda.
«Sono stata manipolata da due persone che conoscevano le mie fragilità. Sono tantissime le persone che finiscono nella mia stessa trappola, e oggi il mio impegno è sensibilizzare l’opionione pubblica intorno a questo genere di truffe. Ci sono anche tanti uomini che finiscono nella rete, personaggi noti compresi: in un certo senso, dopo che è accaduto a me, anche quelli che avevano vissuto il mio incubo non si sono più vergognati a parlarne».

[…] Lei come veniva tenuta “sulle spine”?
«Promettendomi incontri che non ci sono mai stati, facendo chiamate che si interrompevano subito perché lui era da qualche parte del mondo – per il suo lavoro- dove la linea era debole. Mi ha poi agganciato nella mia parte più sofferente parlandomi di bambini malati e abbandonati, che lui aveva adottato e di cui si doveva occupare. Io che dai 2 ai 9 anni ho vissuto in orfanatrofio, sono andata in tilt».

Pamela Prati: “Mio padre? Dopo che ci ha lasciati ci hanno portato in un orfanatrofio”

Come ha conquistato la sua fiducia?
«Ci sentivamo tutti i giorni, con messaggi e soprattutto note audio. Aveva una voce calda, famigliare, mi corteggiava in modo dolce, quasi da figura paterna. Un giorno quel sistema che mi ha manipolata mi porta in un bar, li trovo un bambino che mi chiama “Mamma” e mi abbraccia, io scoppio in lacrime e ci abbracciamo forte. Era il bimbo delle foto e dei video che da mesi mi scriveva e mi chiamava mamma via messaggio. Ho scoperto che era un bambino assunto da un’agenzia di attori solo quando il castello di bugie è crollato e mi hanno detto la verità».

Aveva anche comperato l’abito da sposa.
«Durante l’organizzazione del matrimonio ho più volte provato l’abito da sposa, era quello dei miei sogni, come l’ho sempre immaginato. Ho ancora i regali che compravo ai due bambini, una volta ho organizzato sulla mia terrazza una festa di compleanno per il maschietto, che poi ovviamente, con una scusa, non mi hanno più portato, ho video, messaggi, prove, regali. Il mio desiderio più grande è poter far vedere tutto quello che posseggo in modo da dimostrare alle persone quanto macabro sia stato il tutto».

Ozieri, la Sardegna degli anni Sessanta, otto fratelli e una madre abbandonata dal padre dei suoi figli per un’altra donna. Cosa succede?
«Che una mattina una camionetta arriva e ci porta via tutti in orfanatrofio, a Tempio Pausania, perché mia madre era stata lasciata da papà e in paese dicevano che non poteva crescerci da sola. Io avevo due anni, a mia madre, disperata, lasciano solo l’ultimo figlio di pochi mesi. E fino a nove anni cresco in un posto che odora di cavolfiore e ammoniaca».

Pamela Prati: “Mio padre? Si è fatto vivo dopo anni per chiedere soldi”

[…] Hanno detto che in realtà lei si è arricchita dietro a questa vicenda.
«La verità è che la gente raggirata come me finisce per essere anche derubata, Cazzaniga ha speso 700 mila euro e si è persino indebitato».

Qual è il bilancio dei suoi 63 anni?
«Una vita intensa, bella, con la consapevolezza che non si può avere tutto, ad esempio i figli che avrei desiderato ma non sono arrivati. Però ho riscattato il mio passato: al Mucca Assassina ho presentato il mio nuovo disco Extasy e ho cantato il medley che piace tanto alla comunità Lgbt. Ho ballato come quando avevo 18 anni, ho ordinato la torta Fiocco di Neve dalla pasticceria napoletana Poppella, la mia preferita».

[…] Il rapporto con suo padre.
«Gli somiglio molto, mi chiamo Paola, come lui, era un uomo bellissimo. Purtroppo è stato mal consigliato per tutta la sua vita dalla persona che ce lo ha portato via. Quindici anni fa mi ha ricontattato dopo che avevo parlato di lui in una intervista: ho pensato che volesse ricucire il nostro rapporto. Invece mi ha detto: se hai preso dei soldi per quell’articolo sarebbe giusto che tu ne dessi un po’ anche a me. L’ennesima delusione».

[…] Oggi è innamorata?
«La solitudine è un dono, ma bisogna sempre tenere aperto il cuore. Questa sera ad esempio andrò a una cena dove c’è un uomo che mi piace molto e io so di piacere molto a lui. Chi lo sa…».

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